Genova – Un vero e proprio braccio di ferro tra Comune e privati, in via Robino, per i lavori di riparazione della grossa buca che, da mesi, preoccupa residenti e automobilisti in transito all’incrocio con via Zena e via Gribodo, proprio all’inizio del senso unico a salire.
La voragine, sempre più larga e profonda, è partita con un piccolo cedimento dell’asfalto e, giorno dopo giorno, si è trasformato in un piccolo cratere che nasconde una cavità che diventa ogni giorno più grande.
L’anfratto cresce senza sosta per effetto di una perdita di liquami, quasi certamente una fogna, che da mesi scavano nel terreno con conseguenze nemmeno troppo prevedibili.
Dall’esterno la buca sembra occupare uno spazio limitato ma basta avvicinarsi ed osservare dentro per capire cosa sta succedendo nel sottosuolo di via Robino.
Dopo la segnalazione del problema, però, si è scatenato un braccio di ferro tra Comune e privati per decidere a chi spettino i lavori.
Secondo il Comune spetterebbero ai titolari della fognatura mentre i privati sostengono che la rottura è avvenuta in una via di pubblico passaggio e che, quindi, la civica amministrazione dovrebbe quanto meno partecipare alle spese.
Nel frattempo, però, la situazione si fa sempre più preoccupante e molti temono che il passaggio degli autobus possa causare un cedimento importante dell’asfalto isolando di fatto la zona collinare di Marassi.
Il forte odore di fogna, inoltre, preoccupa i residenti che temono che i liquami, scaricando nel sottosuolo tra i palazzi possano provocare ben altri danni.
Il braccio di ferro è presente anche sulle pagine Social del gruppo “Sei di Marassi se” dove l’argomento è dibattuto e ha scatenato diverse “liti”.
In particolare sul fatto che spetti o meno al Comune, in caso di ritardo da parte dei privati, intervenire in sostituzione degli stessi per questioni di pubblica sicurezza.
Un cratere che potrebbe aprirsi inghiottendo un’auto o un autobus e che riversa liquami fognari potrebbe rappresentare uno di quei casi in cui il Comune, responsabile per la sicurezza dei cittadini, può e deve intervenire al più presto per ridurre, appunto, il pericolo.
E che qualcosa si stia muovendo, dopo l’iniziale apparente disinteresse, è stato evidente un mesetto fa quando, dopo le numerose proteste, la buca è stata transennata da Aster e sono apparsi alcuni cartelli che avvisavano della proprietà privata della tubazione.
Lo stesso cartello, però, informava che, trascorsi 30 giorni senza avvio dei lavori, il Comune sarebbe intervenuto. I giorni passano, il termine è abbondantemente trascorso, ma nessun operaio è stato visto in zona.
Nel frattempo è stata modificata la viabilità della zona dopo le denunce di pericolosità dell’incrocio, con l’autobus costretto a procedere contromano nel tratto via Robino-via Gribodo, ed è stato cancellato un tratto a doppio senso che consentiva ai residenti di via Gribodo di non dover fare il giro della parte alta di via Robino per discendere verso la zona stadio.
Le auto continuano a passare, con grave rischio per automobilisti, motociclisti e pedoni, ma la segnaletica è stata rimossa e, dunque, in caso di incidente, il Comune potrebbe rivendicare la propria “estraneità” ai fatti.
I residenti di via Robino, però, non sono affatto soddisfatti di come si sta gestendo la situazione e la buca sta diventando oggetto di polemiche sempre più feroci. Ci si augura che la questione venga risolta prima che avvenga un incidente altrimenti dell questione e di decidere chi dovesse intervenire o meno, se ne occuperebbe la Magistratura che ha già dimostrato che amministratori che pensavano di essere nel giusto sono stati invece condannati.
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in via fea acque bianche da rifare che dilavano in un terrapieno muraglione di contimento anni e anni che si chiede intervento ma nulla di fatto sembra che mancano sempre i soldi per ripristinare intanto aumentano i danni e la paura