Arkansas – Nuovo blocco delle esecuzioni dopo la decisione di un giudice dello Stato di impedire l’uso di farmaci acquistati dalle “Big Pharma” senza informarle dell’uso che ne sarebbe stato fatto. Il provvedimento impedisce al boia di utilizzare il bromuro di rocuronio recentemente acquistato da alcuni penitenziari “aggirando” i controlli delle Aziende produttrici che non desiderano associare il proprio nome alle esecuzioni con la tecnica dell’iniezione letale.
In 11 giorni, in Arkansas, sono state eseguite ben 8 esecuzioni dopo un blocco che durava ormai da anni provocato dalla difficoltà a reperire i farmaci mortali sul mercato. Le “Big Pharma” bloccavano ogni ordine presentato da istituti penitenziari o da enti legati all’uso “non medico” del farmaco e, di fatto, avevano fatto sospendere le esecuzioni.
Dopo la raffica di condannati a morte uccisi con le iniezioni letali, però, le aziende farmaceutiche hanno scoperto un ordine di prodotto che è passato attraverso un medico e che avrebbe “omesso” di chiarire il vero uso che ne sarebbe stato fatto. Per questo motivo hanno presentato un ricorso in tribunale che è stato accolto e il giudice ha sospeso l’uso del materiale ottenuto illecitamente.
Ora lo Stato dell’Arkansas si ritrova di nuovo senza scorte dei medicinali indispensabili per le esecuzioni e il braccio della Morte dei penitenziari torna a sperare che le condanne non vengano eseguite.
Da tempo l’opinione pubblica americana è sempre più schierata contro le condanne a morte e favorevole alla commutazione della pena nell’ergastolo anche per i casi più sanguinari.