Genova – Continuano le indagini sulla morte di Anna Carla Arecco, l’86enne uccisa dal vicino di casa Pierluigi Bonfiglio e nascosta da quest’ultimo sotto il suo letto per tre giorni.
L’autopsia eseguita questa mattina dal medico legale Francesco Ventura ha evidenziato come l’anziana abbia cercato di difendersi dal suo aggressore.
Sembrerebbe che la donna sia stata uccisa venerdì nel tardo pomeriggio, colpita da numerosi colpi al cranio. A causare la morte sarebbe stata un’emorragia cerebrale dovuta al grave trauma granico.
Le mani della donna hanno mostrato evidenti segni di difesa, indice del fatto che l’86enne abbia tentato di ripararsi la testa mentre veniva ripetutamente colpita.
Sempre questa mattina, il Gip Nadia Bolelli ha interrogato Pierluigi Bonfiglio. Il giudice ha convalidato il fermo ed ha disposto la custodia in carcere. L’ex cuoco, davanti al magistrato, ha ribadito che a colpire per primo l’anziana sarebbe stato il suo pusher e che lui l’avrebbe colpita ulteriormente con calci e colpi di spranga.
Gli inquirenti hanno chiesto all’assassino cosa ne avrebbe fatto del corpo, l’uomo ha risposto che non sapeva. Ha raccontato di aver visto in tv che di solito i corpi vengono bruciati o fatti a pezzi ma lui non sapeva che fare e in quei tre giorni il cadavere gli ha fatto compagnia.
Per i Carabinieri del nucleo investigativo Bonfiglio avrebbe agito da solo, prima attirando la vicina in casa con una scusa, dopo averla colpita sarebbe entrato in casa con le chiavi ed avrebbe rubato gioielli e soldi per comprarsi la droga.