Genova – Spunta la registrazione della telefonata al 118 per chiedere aiuto per Adele De Vincenzi, la ragazzina di 16 anni morta in via San Vincenzo dopo aver consumato droga in compagnia del fidanzato maggiorenne e di alcuni amici.
La registrazione sembra confermare quanto dichiarato dal netturbino che ha tentato di salvare la vita alla ragazzina chiamando l’ambulanza mentre i giovani che la accompagnavano cercavano di dissuaderlo.
L’uomo era in servizio ed ha visto la giovane cadere a terra in preda alle convulsioni ed è intervenuto per primo per cercare di aiutarla.
Nella registrazione, però, l’uomo dice che i ragazzi che sono con lei non vogliono chiamare l’ambulanza e sono piuttosto nervosi e agitati e chiedono invece che il netturbino le dia dell’acqua da bere.
L’uomo però non si lascia convincere e coscienziosamente si allontana per chiamare ugualmente il 112 che lo metterà in contatto con il 118 e con i soccorsi.
Una telefonata che avrebbe potuto salvare la vita alla giovane se la situazione non fosse ormai troppo grave e, probabilmente, porterà ad una nuova ipotesi di accusa per il fidanzato e per gli amici che rischiano ora l’imputazione per omissione di soccorso per aver cercato di minimizzare le condizioni di salute gravissime della loro amica e compagna.