Genova – C’è una strada dedicata ad un genovese che ha combattuto al fianco di Giuseppe Garibaldi, nel centro di Montevideo, capitale dell’Uruguay. Si tratta di Luigi Sacarello “El Carpintero”, coraggiosamente ed eroicamente, al fianco dell’ “eroe dei due mondi” durante la Guerra Civile del paese latino-americano.
Luigi Sacarello nacque a Genova il 12 giugno del 1806. Nel porto della città ligure apprese, come risulta da documenti, i segreti del mestiere di “calafato” (figura specializzata appartenente alle maestranze impegnate nelle costruzioni navali) e successivamente ne diverrà “maestro”.
Carattere ribelle e di intelligenza vivace sentì il richiamo dell’avventura. Nel 1821, appena quindicenne, si imbarcò su una nave destinazione Argentina.
Nel 1925, aveva solo 19 anni, venne arrestato e messo, assieme ad altri patrioti, su una lancia destinazione Uruguay. La lancia dei 33 espulsi, per motivi politici, sbarcò, dopo un avventurosa traversata, sulla spiaggia di Agraciada.
Ma solo pochi giorni dopo Sacarello, attraversò il fiume Uruguay, e si ritrovò in Argentina. Qui ebbe l’occasione di conoscere l’Ammiraglio William Brown, eroe nazionale argentino, che lo volle con lui.
Sacarello partecipò accanto all’Ammiraglio a tutti i combattimenti e a tutte le battaglie che vennero condotte contro il Brasile.
Durante la cruenta Guerra d’Indipendenza argentino-brasiliana il giovane genovese affinò notevolmente le sue conoscenze militari. Poi l’incontro con Giuseppe Garibaldi.
Il “Generale” lo ebbe subito in stima ed in simpatia. Durante la guerra civile dell’Uruguay ( Blancos contro Colorados) Giuseppe Garibaldi lo volle sempre al suo fianco.
Tra i tanti scontri Sacarello partecipò anche alla leggendaria “Battaglia di San Antonio”. Di questa e di tante altre “El Carpintero” (questo il nome che gli fu dato e che lui adottò anche in battaglia) sarà per lunghi anni prezioso testimone.
Nella sua abitazione lo raggiungevano storici ma anche semplici cittadini per sentirgli raccontare le sue avventure e l’amicizia con il grande Garibaldi.
Morì, era l’ultimo dei sopravvissuti della “Battaglia di San Antonio”, alla veneranda età di 95 anni. Ancora oggi una via di Montevideo è a lui dedicata.
Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”