Chiavari (Genova) – Sette persone risultano indagate dalla Guardia di Finanza per una frode portata avanti ai danni del Comune di Chiavari negli appalti per la gestione della raccolta differenziata cittadina.
Si tratta di quattro imprenditori e tre dipendenti comunali che, secondo quanto emerso dalle indagini condotte proprio dai militari di Chiavari, avrebbero compiuto degli illeciti per poter affidare i lavori di smaltimento delle alghe depositatesi sulla spiaggia del porto turistico direttamente alla società che si occupava dello smaltimento dei rifiuti nel comune del Tigullio.
I fatti risalgono al 2014 e le indagini degli uomini delle Fiamme Gialle hanno evidenziato come un funzionario, insieme ad un istruttore tecnico dell’ufficio Lavori Pubblici di Chiavari, in concorso con il loro dirigente responsabile, abbiano dolosamente sottostimato la quantità di materiale da asportare di quasi il 1000% dichiarando 250 tonnellate invece che le 2.128 reali permettendo quindi di aggirare l’obbligo di indizione di una gara di appalto consentendo l’affidamento diretto dei lavori ad una impresa dello spezzino che, all’epoca dei fatti, gestiva la raccolta dei rifiuti urbani.
Secondo la Procura, i funzionari non si sarebbero nemmeno recati sul posto ad eseguire la perizia dovuta.
A lavoro concluso, il cui preventivo segnava una spesa di circa 40mila euro, l’impresa aveva consegnato una fattura al Comune di oltre 360mila euro.
Proprio questa fattura è ancora oggi oggetto di contenzioso ma è già ricaduta sulle tasche dei cittadini chiavaresi in quanto ha inciso sul calcolo della TARI per il 2015.
I finanzieri hanno inoltre rilevato che uno degli imprenditori si è avvalso della compiacenza di un’altra società del settore per produrre falsi preventivi retrodatati per poter attestare, in maniera fraudolenta, lo svolgimento di una ricerca di mercato antecedente all’assegnazione dei lavori.
La Procura della Repubblica di Genova, terminate le indagini, ha contestato ai funzionari comunali ed all’imprenditore spezzino i reati d turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, falsità ideologica e materiale e truffa aggravata ai danni del Comune di Chiavari. Inoltre, ad un imprenditore che gestisce un centro di raccolta rifiuti a Piacenza, è stato contestat il reato di favoreggiamento personale.