Sarzana (La Spezia) – E’ arrivata la conferma di quanto si era supposto nelle scorse ore: Stefano Di Negro si è suicidato.
L’ipotesi dell’omicidio, forumalta nei giorni scorsi, è stata lentamente abbandonata dagli inquirenti, soprattutto dopo le ultime dichiarazioni della moglie dell’architetto, Prisca Gianfranchi.
La donna, infatti, ha raccontato agli inquirenti che il marito da tempo soffriva di depressione e che la mattina, uscendo di casa, aveva detto di voler farla finita.
Di Negro lo scorso sabato era andato a far visita ai genitori con la scusa di dover prendere delle vecchie stampe, invece ha recuperato una pistola con la quale si è ucciso poco dopo le otto di sera.
Un unico colpo sparato dal revolver 38 è stato fatale per l’architetto.
Sulle prime, tutto aveva fatto pensare ad una lite finita in tragedia con l’architetto trovato agonizzante da due ragazzi a bordo strada con il cranio fracassato, elemento che prima dell’autopsia aveva portato a credere che l’uomo fosse stato ucciso con un oggetto contundente.
L’esame autoptico ha fatto emergere la verita: nel cranio dell’uomo era ancora presente il proiettile letale.
L’arma del delitto, inizialmente non trovata, era stata nascosta proprio dai due uomini che hanno dato l’allarme ed hanno chiamato il 118. I due hanno ammesso di aver nascosto la pistola solo dopo l’ennesimo interrogatorio da parte della Polizia di Spezia forse per utilizzarla come merce di scambio.
Ora sono indagati a piede libero per furto, simulazione di reato e porto abusivo di arma.
In questa triste vicenda rimane il rammarico di una moglie per non essere riuscita ad aiutare il marito, affetto da un male subdolo e imprevedibile che lo ha portato a scegliere di togliersi la vita a 50 anni.