Genova – Un uomo di 30 anni è stato arrestato dagli agenti della Polizia di Stato di Genova per i reati di violenza privata ed accesso abusivo ad un sistema informatico e denunciato per porto ingiustificato di armi od oggetti atti ad offendere.
Nella serata di lunedì in Questura è arrivata una donna in visibile stato di agitazione accompagnata dal fidanzato che ha raccontato agli agenti di aver ricevuto diverse minacce via WhatsApp da parte dell’ex fidanzato. In particolare, nel pomeriggio di lunedì il 30enne ha iniziato a mandare messaggi dove era intuibile che lo stesso sapesse dell’appuntamento a teatro con il fidanzato minacciandola di raggiungerli ed affrontarli fino ad arrivare a vere e proprie minacce di morte rafforzate da una foto, scattata davanti allo specchio, dove l’uomo si è immortalato con in mano un grosso coltello.
Proprio mentre la donna stava raccontando l’accaduto alla polizia, diverse sono state le chiamate effettuate dall’ex. Su indicazione dei poliziotti la ex compagna ha risposto ad una di queste: l’uomo ha fatto sapere di trovarsi davanti al teatro e di attendere la coppia così la donna, d’intesa con gli operatori, ha fissato un appuntamento a cui si sono presentate due volanti.
Gli agenti, lasciata l’ato di servizio a debita distanza, si sono avvicinati al luogo dell’incontro per vie laterali riuscendo ad individuare il 30enne senza farsi vedere.
Solo all’ultimo l’uomo si è accorso dei poliziotti ma per cercare di fuggire era tardi. Fermato, è stato trovato in possesso di un coltello da cucina lungo 33 centimetri e custodito all’interno di un sacchetto di plastica.
Gli agenti hanno sequestrato il cellulare dell’uomo, contenente i messaggi minatori e la foto inviata alla ex, ed hanno accertato il fatto che l’uomo, in maniera abusiva, aveva avuto accesso alla posta elettronica della donna riuscendo a reperire informazioni sui programmi.
L’episodio di lunedì è il primo di questo genere da parte dell’uomo che, dall’interruzione della relazione sentimentale, aveva sempre mantenuto un rapporto apparentemente buono, continuando a frequentarla. Per questo motivo il giudice monocratico, nel convalidare ieri l’arresto dell’uomo, ha disposto il divieto di avvicinamento a meno 100 metri dalla donna e il divieto di contattarla anche telefonicamente.