Genova – Il biotestamento è legge. L’approvazione da parte del Senato, arrivata dopo l’ok alla Camera, ha visto al voto finale 180 consensi, 71 espressioni contrarie e 6 astensioni e per questo è arrivato il via libera definitivo.
Il testo della legge è il risultato di un lavoro di sintesi tra diverse proposte di legge che sono state depositate alla Camera. Composto di due parti, nella prima viene regolamentato il consenso informato da parte del paziente cosciente e quindi in grado di esprimere direttamente le proprie volontà sulle cure.
Attraverso il biotestamento sarà quindi possibile rispettare la volontà del malato ed evitare i trattamenti sanitari in base alle proprie volontà.
Ma, nello specifico, cosa prevede la nuova legge sul consenso informato?
Il testo, nel rispetto della Costituzione, prevede che nessun trattamento possa essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata.
Il trattamento sanitario vuole promuovere e valorizzare la relazione di cura e fiducia tra paziente e medico “il cui atto fondante è il consenso informato” e, se il paziente vuole, può coinvolgere nelle relazioni anche i familiari.
Chiunque, maggiorenne e nel pieno possesso delle sue facoltà intellettive può decidere di esprimere le sue convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari con le disposizioni anticipate di trattamento in previsione di una eventuale “incapacità di autodeterminarsi”. Può dunque esprimere il consenso o il rifiuti rispetto alle scelte diagnostiche o terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari, comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali.
Le disposizioni anticipate di trattamento, denominate Dat, sono sempre revocabili e vincolano il medico che viene quindi esentato da responsabilità civili e penali; inoltre, devono essere redatte per atto pubblico o per scrittura privata, con sottoscrizione autenticata da un notaio, da un pubblico ufficiale o da un medico dipendente del servizio sanitario nazionale o convenzionato. Se le condizioni del paziente non consentissero questa formula, le dichiarazioni possono essere accettate anche tramite una videoregistrazione.
Inoltre, in caso di urgenza o emergenza, è prevista la revoca orale purché venga effettuata davanti ad almeno due testimoni.
A proposito dell’approvazione della legge sul biotestamento, il senatore del Partito Democratico Franco Mirabelli ha utilizzato Facebook per manifestare il proprio punto di vista: “L’approvazione definitiva del testamento biologico è una cosa grande, un’altra norma che – dopo le unioni civili, il dopo di noi, il divorzio breve ecc. – allarga i diritti civili e di cittadinanza nel nostro Paese. Da oggi le persone saranno meno sole di fronte alla sofferenza e ai passaggi più dolorosi della vita e sarà garantita più dignità nel fine vita. Abbiamo fatto una buona legge che aiuterà le persone come deve fare la bella politica. Vedere Mina Welby e Emma Bonino felici applaudire tra il pubblico dopo il voto finale e applaudirle a nostra volta è stata una grande emozione, senza le loro battaglie forse oggi non saremmo arrivati qui! È una bella giornata da dedicare a loro e da non sporcare con inutili polemiche politiche“.
Di diverso avviso le associazioni che chiedevano il riconoscimento dei diritti del malato a scegliere una morte veloce ed indolore.
La nuova legge, infatti, offre la possibilità di scegliere di rifiutare le cure ma anche alimentazione, idratazione o respirazione artificiale.
Il paziente viene quindi sedato e lasciato morire di inedia, di sete o per soffocamento.
“Non è questo quello che si intende per “dolce morte” – denunciano le associazioni per la difesa dei diritti del Malato – Resteranno i viaggi della Morte verso i Paesi, come la Svizzera, dove i medici somministrano a richiesta dei farmaci che interrompono la vita in modo rapido e indolore”.