Genova – Sentieri distrutti, rumore assordante e moto che sfrecciano lungo i sentieri riservati agli appassionati di trekking alla ricerca di pace e tranquillità. Sabato scorso si è ripetuto lo “scontro” tra appassionati di moto da cross e da trial e quelli che, invece, preferiscono camminare a passo lento e nel silenzio della Natura, al Forte Ratti, sulle alture di Quezzi, in ValBisagno.
La fortificazione è oggetto – stando alle denunce degli escursionisti – di ripetuti blitz di bande di motociclisti che hanno scambiato i sentieri che dalla Torre di Quezzi salgono al Ratti (ma anche il percorso dai Camaldoli, attraverso la “Cava”) per piste da enduro, cross e trial.
Anche le sale del forte, proprietà del Demanio ed assolutamente vietato alle moto, sono state trasformate in piste per sfrecciare senza alcun criterio, tra rumori e proteste dei “pedoni”.
“Senza controllo ognuno fa quello che vuole – denunciano gli appassionati di trekking – ed ormai i sentieri alle spalle di Genova sono in balia di scriteriati che se ne infischiano delle regole e delle norme. Passano a velocità forsennata, lanciando pietre con la forza dei pneumatici e non hanno alcun riguardo per la Natura e per le persone. Prima o poi ci scapperà un incidente, magari con un bambino, e scoppierà il “caso”. Ma noi preferiremmo che gli enti preposti vigilassero e multassero questi incivili”.
La convivenza tra chi cerca il silenzio e chi, invece, preferisce il rombare dei motori, è ovviamente impossibile. Ma mentre i primi sono autorizzati e legalmente tutelati, i secondi sanno di violare leggi e regolamenti.
“Se si fa notare la cosa passano alle minacce e agli insulti – e accade spesso che facciano apposta dei passaggi ancora più veloci accanto a chi “protesta” quasi a sfidarli.
Le segnalazioni sono state fatte ed ora si attende la reazione di chi le Leggi dovrebbe farle rispettare.
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Sono un fuoristradista e concordo pienamente quello che dicono gli escursionisti. Peccato con un poco di educazione ognuno di noi potrebbe praticare lo sport che desidera. Devo dire comunque che criticando il mondo del fuoristrada sarebbe coerente criticare anche il mondo delle biciclette almeno quelle fuoristrada. Vero non inquinano ed è un salutare sport ma anche qui la maleducazione spadroneggia per la maggiore. Vanno troppo forte non li senti arrivare e ti investono. Terreno e prati li rovinano anche loro meno di noi comunque li rovinano. La cosa che mi piace meno è il constatare che essendo loro un colossale bisness pOssono fare qualunque cosa è nessuno dice niente. La verità è che nessuno dovrebbe scalfire la nobile causa di chi va a piedi.
Bisogna ringraziare il governo che ha tolto la forestale, ora accorpata ai carabinieri. Risparmiamo, ma non controlla più niente nessuno
La verità come sempre sta più o meno al centro , i maleducati e gli irrispettosi sono da tutte le parti , sia che camminino silenziosamente lasciando rifiuti di ogni genere , che quelli che non rispettano i normali criteri di convivenza