Genova – Cambio di rotta per la casa di moda guidata da Donatella Versace, che in una recente intervista pubblicata sul magazine online di Economist “1843” ha annunciato di voler bandire le pellicce dalle collezioni. “Pelliccia? Ne sono fuori. Non voglio uccidere animali per fare moda“: queste le parole usate dalla stilista, che si allineano a quelle di svariate case di moda che negli ultimi anni si sono schierate a favore degli animali.
Mimi Bekhechi, direttore dei programmi internazionali di PETA, ha commentato in maniera positiva la scelta: “PETA Stati Uniti ha organizzato interruzioni di sfilata, proteste e una campagna blitz del 2006 in un’epoca quando il nome di Versace era sinonimo di pelliccia, perciò questa notizia è molto ben accolta. La realizzazione di Donatella che è sbagliato prendere a bastonate gli animali e ucciderli con scariche elettriche per la pelliccia è un punto critico per la campagna a favore della moda senza crudeltà, e la PETA non vede l’ora di vedere prossimamente un divieto dell’uso delle pelli da parte di Versace“.
I prodotti della collezione 2019 saranno quindi realizzati con pelliccia ecologica di alta qualità.
Anche il gruppo Furla ha deciso di bandire la pelliccia animale, come da dichiarazione di Alberto Camerlengo: “Nel corso dell’ultimo anno Furla è cresciuta in maniera esponenziale a livello internazionale. La decisione di bandire progressivamente dalle collezioni l’uso della pelliccia animale è un progetto che conferma l’interesse crescente del brand nei confronti dell’ambiente, con particolare attenzione al mondo animale, cui Furla è molto sensibile. La decisione, inoltre, risponde alla crescente ricerca di prodotti etici da parte di un consumatore sempre più consapevole e attento a queste tematiche“.