Genova – “La chiusura della rampa di via Cantore è una grande ca…ta”. Non usa mezzi termini Davide Rossi, consigliere comunale della Lega Nord riguardo la sperimentazione in corso sulla rampa di accesso alla Sopraelevata.
Le polemiche per la decisione del Comune di chiudere, per ora in via sperimentale, la rampa di accesso da via Cantore alla strada Sopraelevata diventano sempre più roventi.
Il provvedimento, che precede la decisione sempre più probabile di chiudere definitivamente l’accesso, ha sollevato le proteste dei residenti che lamentano code e intasamenti da quando si è scelto di “provare” la chiusura con spostamento del flusso veicolare sulla rotonda nei pressi del Matitone e successivo accesso alla Sopraelevata unicamente dalla nuova rampa costruita a fianco del Terminal Traghetti.
“Ero contrario da tempi non sospetti all’ abbattimento della rampa di via Cantore – ha dichiarato Rossi – e continuo ad esserlo oggi a prescindere dal colore della giunta. Penso che questa sperimentazione sia come ho detto anche ieri in commissione comunale una “grande cazzata”, così come è assurdo avere un nuovo muro di Berlino in Lungomare Canepa. Servono il coraggio e il cervello non solo per impedire ma anche per pensare certe assurdità illogiche. Chiudere la rampa di via Cantore significa non solo congestionare il traffico della città ma uccidere il tessuto sociale e commerciale di Sampierdarena. Significa ghettizzare una via importante come Cantore per regalarla al degrado e alla delinquenza. Ricordo che ogni negozio che chiude corrisponde a una luce in meno, a un presidio sociale in meno, a posti di lavoro in meno. Non ci vuole un bocconiano a capirlo… Basterebbe del sano buon senso per bloccare, rivedere e ripensare iniziative assurde ereditate da giunte che a Genova hanno fatto solo danni, anche solo pensare o ipotizzare di chiudere un accesso così importante in modo indolore e senza ripercussioni sulla collettività ci mostra che forse hanno più capacità cognitiva i criceti…”.
Parole durissime che non mancheranno di causare qualche “tensione” a Palazzo Tursi