Muscat (Oman) – Il corpo del DJ svedese Tim Bergling, in arte Avicii, è stato sottoposto a due differenti autopsie. L’artista è stato trovato morto venerdì 20 aprile a Muscat, in Oman, all’età di 28 anni, e da subito le autorità locali avevano escluso l’ipotesi di situazioni criminali, confermate poi da quanto emerso dalle autopsie. A darne notizia è stata l’Agenzia AFP, che però non ha diffuso ulteriori informazioni sulle cause del decesso per ragioni di riservatezza, su richiesta dei familiari della vittima.
L’ipotesi che il decesso sia legato ai problemi di salute di cui il DJ aveva sofferto in passato è solo una delle tante: la pancreatite che lo aveva colpito nel 2014 e che lo aveva costretto a cancellare alcune date del suo tour in seguito all’intervento chirurgico di rimozione della cistifellea e dell’appendice non sembra fornire, da sola, le motivazioni adeguate.
Avicii, classe 1989, nella sua breve carriera è riuscito a conquistare in pochissimi anni le vette del successo. Dopo aver iniziato a fare musica da ragazzino, è stato scoperto da Ash Pournouri nel 2008, e insieme alla sua guida artistica ha iniziato a farsi conoscere in tutto il mondo. Dopo soli due anni viene nominato Miglior Promessa DJ/Produttore dell’anno dal produttore Tiësto, che lo invita a esibirsi a Ibiza. Da lì in poi proseguono i successi, con la pubblicazione di singoli che hanno scalato i vertici delle classifiche, come Wake me up e Hey Brother.
Tanti i messaggi di cordoglio che sono arrivati ai parenti del ragazzo, da parte di fan e colleghi artisti. Ulteriori informazioni sul decesso dovrebbero trapelare nei prossimi giorni, quando la famiglia rilascerà dichiarazioni ufficiali.