Genova – Sono accusati di aver creato un sodalizio criminale per arruolare mercenari tra gli estremisti di destra, da inviare sul fronte russo-ucraino per combattere dietro compenso con le truppe separatiste filo russe della regione del Dombas.
Passava anche dalla Liguria la fitta rete di contatti di un gruppo skinhead che inviava mercenari a sostenere militarmente e con le armi la rivolta di alcune aree dell’ucraina che chiedono l’annessione alla Russia di Putin contro il governo ucraino democraticamente eletto.
Sei le persone indagate dalla Procura genovese che ha ordinato l’arresto di sei persone, di cui 3 irreperibili sul territorio italiano e, molto probabilmente, ancora in forza nelle milizie separatiste filo-russe.
L’operazione denominata ‘Ottantotto’ è partita due anni fa dalla comparsa di alcune scritte neo-naziste nello Spezzino e da indagini su frange estreme del tifo spezzino, vicine all’ultra destra.
Una volta individuati alcuni responsabili delle scritte, infatti, gli inquirenti hanno sequestrato del materiale dal quale è emersa una documentazione che sembrerebbe dimostrare l’esistenza di una fitta rete di reclutamento che, sotto il paravento di una associazione umanitaria che doveva aiutare le popolazioni colpite dalla guerra di Crimea, in realtà inviava persone pagate come “contractors” al fianco delle milizie separatiste filo-russe.
Persone che, secondo le ipotesi di accusa, venivano pagate profumatamente per imbracciare armi e scendere in vere e proprie operazioni militari in cui si sparava contro altre milizie.
Tra gli arrestati un operaio già fermato in Libia nell’estate 2011 per la stessa ipotesi di reato, insieme ad altri due italiani e un cittadino albanese che avrebbe militato nelle truppe aviotrasportate russe e un operaio di origini moldave che è accusato di aver preso parte ai combattimenti lungo il confine russo-ucraino al soldo di milizie filo-russe che gli avrebbero versato ingenti somme di denaro.
Altre tre persone risultano ricercate e si suppone siano ancora “al fronte”, impegnati in feroci combattimenti come mercenari.