Genova – Si scava ancora attorno ai tronconi del ponte Morandi crollato martedì in circostanze ancora tutte da chiarire. Squadre dei vigili del fuoco, della protezione civile e unità cinofile si alternano senza sosta per cercare di trovare eventuali altri sopravvissuti o, più verosimilmente, altre vittime della tragedia.
Il bilancio, terribile, è fermo da ieri a 39 morti e 16 feriti, 9 dei quali molto gravi e ancora ricoverati nei reparti di rianimazione degli ospedali Galliera, Villa Scassi e san Martino.
Ieri il sopralluogo del vice premier Luigi Di Maio e del ministro delle Infrastrutture Toninelli che hanno poi raggiunto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Prefettura per un consiglio dei ministri straordinario che ha dichiarato lo stato di emergenza ed ha stanziato un primo fondo per far fronte all’emergenza.
Sabato il padiglione Blu della Fiera di Genova verrà trasformato in sala ardente e verranno celebrati i funerali di Stato per le vittime della tragedia mentre prosegue l’inchiesta per accertare cosa abbia causato morte e distruzione e se ci siano delle responsabilità. Il dito è puntato contro Società Autostrade del concessionario Benetton e tutti i vertici di Stato presenti a Genova in queste ore hanno ribadito che verrà revocata la concessione e se saranno confermate le irregolarità supposte ci saranno pesanti sanzioni economiche per il gruppo che gestisce oltre 6mila chilometri di autostrade e ben 60mila ponti e viadotti.
Società autostrade che non accetta l’accusa e la respinge con un comunicato che afferma che i controlli hanno rispettato le normative e sono stati effettuati con regolarità, ogni tre mesi, come disposto dalle leggi.