Genova – Arriva anche a Genova ed in altre undici città la sperimentazione del taser, la pistola elettrica considerata non letale da utilizzare nelle situazioni di pericolo.
Da oggi, e per i prossimi tre mesi, nel capoluogo ligure e a Milano, Torino, Napoli, Padova, Reggio Emilia, Bologna, Firenze, Brindisi, Caserta, Palermo e Catania, le forze dell’ordine incaricate della prova utilizzeranno la pistola gialla per poi tirare le somme dei risultati conseguiti e valutare l’adozione del taser in tutta Italia.
Nelle scorse settimane sono state stabilite le regole di ingaggio per l’utilizzo dell’arma: l’operatore deve avvertire l’offender, ossia la persona che sta tenendo un comportamento scorretto, mostrandogli la pistola e facendogli vedere l’arco elettrico sulla sommità e facendogli sentire il crepitio.
Se il primo avvertimento non dovesse avere l’effetto desiderato, sarà consentito partire con la scossa elettrica; un colpo sparato può arrivare a otto metri di distanza e infliggere una scossa di cinque secondi.
La decisione di introdurre anche Genova per la sperimentazione del taser è arrivata dopo la morte di Jefferson Tomalà, il giovane ucciso a colpi di pistola da un agente intervenuto per aiutare un collega colpito con un coltello.
La decisione di dotare le forze dell’ordine di questo nuovo tipo di arma ha scatenato una serie di reazioni contrastanti. Mentre alcuni augurano l’arrivo del taser per tutti gli agenti, in molti ricordano che rimane un’arma pericolosa.
Dal 2000 ad oggi, infatti, circa mille persone sarebbero rimaste uccise da questo tipo di pistola, letale soprattutto per chi presenta un quadro clinico con precedenti disturbi neurologici o cardiaci.
La ditta americana produttrice dei taser avrebbe ammesso che nello 0,25% dei casi è presente un rischio di morte e la dotazione alla polizia americana non ha ridotto l’utilizzo delle armi da fuoco rendendo la pistola elettrica una sorta di alternativa alle manette