Genova – I sensori di stabilità vengono istallati oggi sui tronconi di ponte Morandi e gli sfollati della zona rossa tornano a sperare nella possibilità di tornare nelle loro case per il tempo necessario a recuperare oggetti di valore e ricordi di una vita. L’annuncio del provvedimento tecnico, suggerito dai tecnici dell’istituto politecnico di Milano anche prima del crollo, proprio per monitorare lo stato di salute del ponte, era stato dato ieri, nel corso dell’assemblea pubblica degli sfollati ed era stata accolta da un lungo applauso liberatorio.
I sensori analizzano eventuali vibrazioni o movimenti di ciò che resta del ponte, avvisando per tempo, nel caso di pericolo di ulteriori cedimenti. Rappresentano quel fattore di sicurezza cui si accennava durante l’incontro tra amministratori e sfollati dopo la protesta alla Regione Liguria e che permetterà, quasi certamente, la possibilità di rientrare nelle abitazioni abbandonate in tutta fretta, per recuperare le cose più preziose e i ricordi degli sfollati.
Nel corso dell’assemblea pubblica è stato anche spiegato come: una piattaforma mobile raggiungerà le finestre dei vari appartamenti e gli sfollati avranno un tempo determinato per entrare in casa e prelevare quanto più possibile. Non si potranno fare valigie o predisporre pacchi ma oggetti e valori andranno raccolti in tutta fretta e posizionati nel cestello presente al livello delle finestre.
Non tutti gli sfollati sono però d’accordo con questa procedura poichè molte famiglie sono formate da persone anziane che non potrebbero agire con la velocità di un giovane. Inoltre ci si domanda quanto sia giusto costringere le famiglie a dare una scala di priorità ai ricordi di una vita presenti all’interno delle abitazioni.