Genova – Continua la salita al Colle del decreto Genova, rallentata dalla questione coperture, a cui fa da coro la protesta di cittadini e commercianti.
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, rassicura e sottolinea come il decreto, oramai pronto, oggi o al massimo venerdì sarà firmato al colle.
Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha spiegato, invece, che sarebbe opportuno ritirare il dl e ricominciare da capo vista la situazione di generale confusione intorno al decreto. Il ritardo è dovuto all’assenza, nel testo, delle indicazioni degli oneri e delle relative coperture, lasciando incompleto il provvedimento.
I tecnici del Mef stanno lavorando per trovare coperture e individuare i costi effettivi della realizzazione del progetto, al momento senza una tempistica.
Ma la situazione sta diventando insostenibile per i residenti della zona, e per i genovesi tutti.
Il rallentamento nella firma del decreto Genova ha generato un malcontento diffuso, soprattutto per il non rispetto del calendario di interventi che volevano la rimozione delle macerie e l’abbattimento dei monconi di ponte Morandi nel giro di pochi mesi.
Il Comitato degli sfollati si è detto pronto ad andare a protestare davanti a casa di Beppe Grillo. Franco Ravera, presidente del Comitato degli sfollati, ha dichiarato ai microfoni di Mediaset: “Il mondo del lavoro, del commercio e delle professioni, del porto è ferocemente arrabbiato per questo siamo pronti ad andare a protestare sotto qualche palazzo ma anche a Sant’Ilario, sotto casa di Beppe Grillo“.
La polemica evidenzia il grande malessere che serpeggia tra la popolazione per i tempi lunghi e per il mancato dissequestro dei monconi, oggetto dell’inchiesta dei magistrati che, a 43 giorni dal crollo, stanno cercando di fare chiarezza sulle responsabilità dell’accaduto.