Ruta di Camogli – Una colonna di mezzi militari, con ruspe e mezzi da lavoro, che entra nel Parco del Monte di Portofino per aprire una strada per raggiungere il borgo marinaro “isolato” dalla mareggiata che ha distrutto la strada di collegamento con Santa Margherita Ligure. Divampano le polemiche per la decisione di impiegare l’esercito e mezzi militari per costruire una via in un’area protetta e continuamente minacciata da abusi edilizi e da mire nemmeno troppo “segrete” di trasformare uno degli ultimi spazi naturali in una nuova frontiera della speculazione edilizia.
I mezzi militari sono arrivati sabato pomeriggio e dopo aver atteso il via libera accordato dall’ente parco – che hanno suscitato altre e roventi polemiche – sono entrati nell’area protetta raggiungendo l’area del monte di Portofino dove, secondo una contestatissima interpretazione esisterebbe già una strada percorribile con mezzi fuoristrada e che altro non è che un sentiero “allargato” destinato al passeggio dei turisti e degli amanti della natura e che può essere percorso in situazioni di emergenza, da mezzi di emergenza come quelli della protezione civile, dei vigili del fuoco e dai mezzi di soccorso.
Un tracciato che corre attraverso angoli splendidi ed incontaminati e che ora, secondo la denuncia di Italia Nostra, potrebbero essere stravolti dalle ruspe chiamate ad allargare la strada per renderla percorribile anche a mezzi più grandi.
In molti si domandano anche come mai, con località bloccate e ben più colpite dal maltempo – Portofino è raggiungibile via mare e con diversi sentieri, sia stato rapidamente mobilitato l’esercito italiano per una comunità certamente più “privilegiata” rispetto a molti comuni montani dove non vive nessun VIP.
Molte associazioni ambientalista hanno annunciato denunce ed esposti e una sorveglianza attraverso fotografie e video di quanto verrà realizzato.
(foto Facebook)