Arnasco (Savona) – Non ci sarà nessun processo per l’esplosione della palazzina di Arnasco, in provincia di Savona, che il 16 gennaio del 2016 ha causato la morte di sei persone.
La decisione del non luogo a procedere è arrivata ieri pomeriggio durante l’udienza prelimiare.
Per Giovanni Accame e Margherita Toia, marito e moglie proprietari della palazzina crollata per una fuga di gas, si era prefigurata l’accusa di crollo e omicidio colposo plurimo per cui il pm aveva chiesto il rinvio a giudizio.
Il sopralluogo aveva permesso di accertare che l’impianto del gas realizzato da Accame era fuori norma. Il giudice tuttavia non ha ritenuto i due coniugi responsabili dell’esplosione.
Non è stata infatti dimostrata alcuna correlazione tra l’allaccio del gas fuori norma e l’esplosione. Come sottolineato poi dagli avvocati della difesa, gli inquilini avrebbero sostituito un tubo poco prima dell’esplosione. Proprio il tubo, mal posizionato, si sarebbe spostato provocando la fuoriuscita del gas che si è rivelata fatale.
L’esplosione era partita dall’alloggio al primo piano ed aveva provocatola morte di sei persone: l’ambiente si sarebbe riempito di gas per un mal collegamento tra un tubo della stufa a gas e l’impiato. L’accensione della luce ha innescato l’esplosione facendo crollare tutto l’edificio.