Genova – Una domenica mattina “infernale” per gli automobilisti diretti in centro ed una corsa dai panorami suggestivi ed entusiasmanti per i 15oo runner che hanno partecipato alla Genova City Marathon in edizione “speciale”, con il percorso allungato sino a 43 km in ricordo delle vittime di ponte Morandi e che proprio sotto il tristemente noto viadotto è passato.
Diametralmente opposto il “ricordo” che automobilisti e sportivi avranno della giornata appena trascorsa. Da una parte i 1500 corridori che si sono iscritti alla manifestazione sportiva e che hanno potuto attraversare la città dal Porto Antico a Boccadasse e da qui sino a via Porro, a Certosa, passando per la strada Sopraelevata.
Dall’altra migliaia di automobilisti, genovesi e turisti desiderosi di ammirare le bellezze della città, che sono rimasti intrappolati nel traffico cittadino letteralmente “impazzito” per le chiusure di ogni percorso che attraversasse la città da levante a ponente, fatta esclusione la circonvallazione a monte.
Una serie di blocchi, controllati dalla polizia municipale, che sono iniziati alle 8 del mattino e terminati intorno a mezzogiorno, con code lunghissime, intasamenti e turisti spaesati perchè pronti ad affrontare i disagi per il crollo di ponte Morandi ma non certo il caos organizzativo di una manifestazione sportiva.
Chi provenisse da levante per andare a ponente si è trovato con la strada Sopraelevata chiusa in entrambe le direzioni, il sottopasso di via delle Casacce chiuso solo nel tratto che conduce alla Sopraelevata e senza alcuna indicazione precedente, trovandosi quindi costretto a ritornare su corso Quadrio ed essere nuovamente bloccato in prossimità del sottopasso di Caricamento da agenti che non parlavano lingue straniere e che, agli automobilisti inferociti rispondevano di “passare per circonvallazione a monte”.
Analogo il percorso da ponente al centro, con decine di auto di turisti, specie francesi, bloccate a passo d’uomo sulla rampa per la Sopraelevata bloccata verso levante e costretti a scendere l’elicoidale sino alla stazione Traghetti per poi proseguire, sempre a passo d’uomo, sino alla zona del Porto Antico.
La protesta contro l’organizzazione della gara sportiva si è riversata sui social dove gli automobilisti hanno inveito contro organizzazione e gestione dell’evento e lamentando disagi mai visti prima, pur in presenza di analoghi eventi sportivi.
Una vera “beffa” per una città che cerca di sollevarsi dopo il crollo di ponte Morandi e che realizza campagne social, invitando blogger ed esperti di Social per mostrare che la città è tranquillamente raggiungibile nonostante il disastro.