Genova – E’ stata inaugurata mercoledì la nuova sala dedicata alle audizioni protette all’interno della Questura di Genova.
Lo spazio, chiamato “Stanza tutta per sé” accoglierà le denunce di violenza ed è la 117esima in Italia realizzata dall’associazione Soroptimist con la collaborazione delle Forze dell’Ordine.
Mercoledì, nella nuova sala conferenze dedicata al commissario Antonio Esposito, si è svolto l’incontro inaugurale dedicato alle Associazioni Femminili genovesi che hanno partecipato alla realizzazione del progetto.
Un incontro in cui si è svolta una inaugurazione simbolica dell’ambiente che la Questura di Genova ha voluto dedicare agli angeli di Ponte Morandi, le quarantatre vittime del crollo del viadotto autostradale dello scorso 14 agosto.
All’interno sono già presenti delle opere realizzate appositamente dai ragazzi del liceo artistico Paul Klee, opere destinate ad aumentare nel corso dei prossimi mesi, a sottolineare l’importanza del coinvolgimento delle giovani generazioni sul tema della violenza.
Per l’occasione si sono riunite le socie dei Soroptimist Club genovesi, associazione capofila per questa iniziativa, insieme al club Fidapa Genova2 e all’associazione ADEI WIZO.
Sul tema della violenza su donne e minori, delle modalità con cui le forze dell’ordine si stanno impegnando su vari fronti nell’ambito di un ampio programma, è intervenuto il Questore Sergio BRacco, insieme al dirigente della Squadra Mobile Marco Calì, alla dirigente della divisione Anticrimime Olga Crocco Egineta, alla dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico Alessandra Bucci e a Cristina Fava, Commissario Capo e funzionario responsabile della sezione della Squadra Mobile impegnato nel contrasto ai reati contro le fasce deboli.
Durante l’incontro è intervenuta Adriana Macchi, vicepresidente nazionale del Soroptimist Italiano, che ha illustrato l’attività dell’associazione, diffusa in tutto il mondo, e presente in Italia con 155 Club, a favore delle donne in ambito lavorativo e privato, con particolare attenzione per le fasce deboli.
Adriana Macchi ha dato ulteriori dettagli circa il progetto “Una stanza per sé”, nato in accordo con l’Arma dei Carabinieri e allargatosi successivamente a Questure e Tribunali per l’allestimento di un’area accogliente, chiara e calorosa, con giochi per i bambini e destinata ad accogliere momenti di testimonianza e denuncia.
Il progetto ben si è sposato con le esigenze della Questura genovese che, circa un anno fa, si è messa in contatto con i club concretizzando il progetto.
Nel corso della cerimonia hanno preso la parola anche Cristina Bagnasco e Paola Benedusi, le due presidenti dei Soroptimist Club genovesi che hanno evidenziato e racontato l’evoluzione del progetto raccontando i programmi in corso.
Flavia Giulietti, presidente del Club Genova 2 e dell’organizzazione femminile di donne imprenditrici FIDAPA, e Nancy Fahri, referente su Genova dell’associazione delle donne ebraiche in Italia ADEI WIZO, hanno presentato il sostegno delle loro associazioni al progetto.