Tagiura (Tripoli) – Almeno 40 persone sono morte e oltre 80 sono rimaste ferite in un raid aereo che ha colpito un centro di detenzione per migranti illegali a Tagiura, a una cinquantina di km dalla città di Tripoli.
Il governo appoggiato dagli Stati Uniti ha accusato l’esercito nazionale libico, guidato dal comandante Khalifa Haftar, di aver compiuto l’attacco, e ha chiesto alla missione Onu di istituire una commissione d’inchiesta per indagare. A sua volta, l’Esercito nazionale libico di Haftar ha negato il coinvolgimento, attribuendo la responsabilità alle milizie alleate con il governo di Tripoli.
Nella serata di martedì Osama Alì, uno dei portavoce dei servizi di soccorso del Governo a Tripoli, riferisce che nell’hangar colpito c’erano almeno 120 migranti; durante la notte le ambulanze hanno fatto la spola con gli ospedali della zona per trasportare i feriti, ma si sono occupati anche dello sgombro dei cadaveri, in una situazione di grande caos. Il bilancio delle vittime potrebbe quindi aumentare.
“Un’ulteriore tragedia che mostra l’atroce impatto della guerra sulla popolazione civile – ha commentato il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi -. La netta condanna dei bombardamenti indiscriminati di aree civili si accompagna all’appello a fermare un aggravarsi delle ostilità che mette continuamente in gravissimo pericolo vite umane e distrugge infrastrutture essenziali per la popolazione. Occorre garantire, immediatamente, misure di seria protezione per i civili e, in particolare, trasferire i migranti che si trovano nelle strutture di raccolta in luoghi al sicuro dai combattimenti e sotto la tutela delle Nazioni Unite“.