Genova – Il Mit, ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dice no alla Gronda di Ponente.
Nella serata di ieri, mercoledì 21 agosto, sono stati pubblicati on line i documenti relativi all’analisi costi-benefici dell’infrastruttura per il collegamento delle autostrade A7, A10 e A12.
Il progetto di SPEA prevede nuovi tracciati autostradali per un totale di 61 chilometri, allacciati agli svincoli che delimitano l’area cittadina (quindi Genova Est, Genova Ovest e Bolzaneto) connessi con la direttrice dell’A26 a Voltri e ricongiunta con l’A10 a Vesima.
Secondo quanto emerso dalla relazione, secondo il Mit sarebbe preferibile valutare interventi infrastrutturali più efficienti in termini trasportistici, ambientali e finanziari auspicando che si possa partire dallo studio effettuato per trovare alternative alla Gronda, mantenendo un continuo confronto con le istituzioni territoriali.
Anche l’analisi giuridica ha evidenziato criticità, legate soprattutto alle concessioni di Autostrade dopo i tragici fatti di ponte Morandi.
“La realizzazione delle opere previste dalla convenzione – si legge nel documento del Mit – costituisce oggetto di vincolo giuridico. Indipentendetemente alle scelte politico-amministrative sulla sorte dell’intera concessione legate ai noti fatti del crollo del viadotto Morandi sul Polcevera, l’analisi delle problemiatiche giuridiche connesse agli obblighi contrattuali va effettuata tenendo conto del fatto che l’eventuale scioglimento del vincolo di realizzazione della cosiddetta Gronda comporta un mutamento di una delle modalità di attuazione dell’oggetto della convenzione”.
Uno sciogliemento del contratto, infatti, comporterebbe, un mancato guadagno indennizzabile del 10% dell’utile ritraibile, stimato in un miliardo di euro.
Dopo la pubblicazioe del documento, non sono mancate le reazioni del mondo politico.
Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, attraverso un post su Facebook accusa il ministro Toninelli di aver dato “un colpo di coda”.
“Anche se il Governo non esiste più – scrite Toti – il Ministero delle Infrastrutture a guida grillina boccia la Gronda di Genova, un progetto già fatto e che gli italiani stanno già pagando. Anzi, molte persone e molte aziende sono già state espropriate perché il cantiere sarebbe già dovuto partire mesi fa.
L’arroganza non ha limiti: per compiacere i grillini liguri, che in campagna elettorale si sono schierati contro l’opera, il Governo boccia un’infrastruttura strategica per tutti i porti e il nord ovest del Paese. E questo nonostante tutte le associazioni di impresa, i sindacati, le categorie, i professionisti, chiunque viva e lavori in Liguria sia favorevole alla sua realizzazione”.