Loano – Si è rivolto ad una banda di usurai per ottenere un prestito in un momento difficile della sua attività ma si è ritrovato soffocato dai malviventi che lo hanno anche minacciato di morte.
La vicenda ha inizio circa un anno fa quando un orafo loanese per risollevarsi dai debiti accumulati con una precedente attività, si è rivolto ad alcune persone chiedendo somme anche ingenti di denaro, dietro la promessa di rapida restituzione e di un facile guadagno.
I “creditori” finiti sotto indagine da parte di Carabinieri e della Magistratura, avevano cominciato a chiedere la restituzione di somme esorbitanti, applicando tassi di interesse sproporzionati, con modalità tipiche dell’estorsione. Frequenti infatti erano le minacce, anche di morte, e le pressioni cui era sottoposto il commerciante.
Le indagini dei miltiari dell’Arma di Albenga, oltre ad accertato lo stato di continuna insolvenza ormai “cronicizzata” della vittima, hanno potuto ricostruire le dinamiche con cui avvenivano i vari passaggi di denaro, risalendo all’entità del debito e all’identità delle persone coinvolte.
Sei le persone denunciate: un savonese di 41 anni, un milanese di 37, un rumeno di 33, un 42enne di Alessandria, un 41 enne di Boissano (SV) ed un loanese di 61 anni, tutti con precedenti penali alle spalle
Due di questi, responsabili delle condotte più gradi, sono stati raggiungi da ordinanza di misura cautelare.