Genova – Smontava moto e scooter rubati per rivenderne i pezzi. Un trentacinquenne genovese è stato denunciato dalla polizia locale.
L’indagine del reparto Giudiziaria, condotta con mezzi tecnologici come il gps, ha consentito di risalire al magazzino dove il materiale rubato veniva tenuto e a una serie di spadini per il furto dei motocicli.
Motori rubati, teli rubati, motocicli sottratti ai proprietari, smontati e assemblati usando vari pezzi. È partita dal rinvenimento di uno di questi l’indagine di un sovraintendente capo del reparto Giudiziaria della Polizia locale, nel dicembre scorso, che è arrivata ora all’individuazione del responsabile di tutto, un trentacinquenne italiano pluripregiudicato.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno portato anche a individuare altri motocicli con motori rubati. L’uomo è stato individuato grazie all’utilizzo di ausili tecnologici come gps e dell’analisi delle celle agganciate dal suo cellulare, oltre che del tradizionale pedinamento.
La polizia locale ha così individuato dove venivano custoditi i mezzi per essere poi cannibalizzati, per la vendita successiva, ad ignari compratori, dei pezzi ottenuti.
La perquisizione del locale e di un altro magazzino, autorizzata dalla Procura e quelle presso le residenza dell’uomo e della madre hanno permesso di ritrovare parti di motocicli smontati, telai, caschi, ed oggetti di provenienza illecita oltre a una serie “professionale” di oltre 30 spadini, materiale di cantiere il cui valore commerciale è sicuramente superiore ai 5.000 euro. Gli oggetti rubati ritrovati sono stati già resi ai legittimi proprietari.