Genova – Anche la Liguria entra ufficialmente nella cosiddetta Fase 2 e la Regione Liguria ha emanato una ordinanza che introduce alcune novità rispetto alle disposizioni di Legge del decreto del Governo centrale.
Tra le novità introdotte dalla nuova ordinanza:
• via libera alla vendita di cibo e bevande da asporto (take away), previa ordinazione, garantendo il ritiro dei prodotti con appuntamenti dilazionati nel tempo per evitare assembramenti all’esterno e consentendo la presenza di un cliente alla volta all’interno dell’esercizio;
• via libera alla spesa o all’approvvigionamento di bevande e generi alimentari (punto precedente) anche al di fuori del Comune di residenza o domicilio nei territori delle Province o della Città Metropolitana;
• via libera alla vendita di calzature per bambini, anche nei negozi che vendono calzature per adulti ma con il divieto di vendita di tipologie differenti dalle calzature per bambini;
• via libera alle attività sportive dalle 6 alle 22 nell’ambito della Provincia o Città Metropolitana (anche spostandosi con il proprio mezzo) nel rispetto del distanziamento sociale di 2 metri quali ad esempio bicicletta, trekking, mountain bike, tennis singolo, arrampicata sportiva, passeggiata a cavallo, corsa, tiro con l’arco oltre alle alle attività sportive acquatiche individuali come wind surf, barca a vela (con a bordo al massimo due persone residenti nella stessa abitazione), attività subacquee, canoa, canottaggio, pesca, vela in singolo, con il divieto di utilizzare strutture ad uso comune come spogliatoi, bagni, docce e bar che devono rimanere chiusi;
• via libera allo svolgimento individuale di: pesca sportiva ricreativa sia in acque interne sia in mare (al massimo due persone residenti nella stessa abitazione per imbarcazione), con l’obbligo di rientro in giornata presso la loro abitazione, controllo della fauna selvatica, prelievo venatorio di selezione degli ungulati;
• via libera alle sessioni di allenamento in forma individuale di atleti professionisti e non, che praticano sport riconosciuti di interesse nazionale dal Coni o dal Cip e dalle rispettive federazioni;
• via libera alle passeggiate all’aria aperta dalle 6 alle 22 nel rispetto del distanziamento sociale; via libera alla possibilità di raggiungere seconde case, camper e roulotte di proprietà per attività di manutenzione e riparazione necessarie, con spostamento individuale e obbligo di rientro in giornata.
L’ordinanza richiama il Dpcm del 26 aprile scorso in merito all’obbligo di utilizzo dei Dpi nei luoghi chiusi accessibili al pubblico e in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire le distanze di sicurezza e prevede inoltre la possibilità da parte dei sindaci di procedere con proprie ordinanze sia all’autorizzazione e disciplina dell’apertura di parchi e cimiteri sia all’adozione di misure più restrittive, individuando luoghi o aree ritenuti idonei a potenziali assembramenti limitandone o vietandone gli accessi.
Per quanto riguarda l’andamento della pandemia, il presidente Toti ha sottolineato che “i dati di oggi ci dicono che calano i positivi al covid: sappiamo bene che questo dipende soprattutto da dove si effettuano i tamponi. In generale, aumentano i positivi riscontrati nelle Rsa mentre il contagio è in calo nella società e negli ospedali dove, infatti, diminuiscono i posti letto occupati sia nei reparti di media intensità sia nelle terapie intensive. Questo è ciò che ci importa maggiormente, è l’indicatore più significativo che conferma come l’epidemia in Liguria stia mollando la sua presa”.
La vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale ha aggiunto che “anche in questa fase 2 serve la massima cautela, tant’è che anche sulla riorganizzazione della rete ospedaliera abbiamo dato mandato alle aziende di mantenere inalterato l’assetto organizzativo attuale, anche se i numeri confermano una diminuzione costante dei ricoveri”.
In merito alle Rsa, l’assessore Viale ha aggiunto che “l’attenzione è massima. Da oggi nella Asl2 hanno preso servizio 9 infermieri dell’Esercito dedicati alle Rsa. C’è grande attenzione e un accompagnamento costante su realtà che costituiscono un asse importante del nostro sistema sociosanitario. Per questo, alla luce dell’esperienza di questi mesi, ho dato mandato ad Alisa di ripensare l’assetto organizzativo, per fare un passo ulteriore in avanti rispetto all’ultima parte della riforma sanitaria sulle norme per l’autorizzazione e accreditamento, mettendo in luce le criticità e individuando le soluzioni: le strutture devono avere personale specializzato sulle infezioni ospedaliere, spazi adeguati sia all’esterno sia all’interno, per garantire l’isolamento e il distanziamento tra gli ospiti. Per questo, dovremo ripensare le strutture più piccole, che saranno da riconvertire e che non possono più essere considerate la soluzione ai bisogni di assistenza”.