pista ciclabile corso ItaliaGenova – Esordio tra polemiche e reazioni contrastanti quello della nuova pista ciclabile realizzata sulla carreggiata a mare di corso Italia.
Un provvedimento varato dal Comune di Genova per ridurre il numero delle persone sugli autobus e, nel contempo, favorire chi non utilizza l’auto per recarsi al lavoro.
I commenti ascoltati tra gli automobilisti sono decisamente forti e univocamente “contro” la scelta del sindaco Marco Bucci di sacrificare una corsia di corso Italia, già congestionata ogni giorno e ancor prima della stagione estiva, per ricavare un abbozzo di pista ciclabile, ben lontana da quelle presenti nelle strade del Nord Europa e che, davvero, isolano biciclette e auto.

“Un regalo a quattro radical-chic che ora potranno esibire la loro bicicletta elettrica anche in corso Italia mentre il traffico andrà in tilt tutti i giorni – sbotta Franco, 55 anni, autista di una ditta di trasporti – Si è voluto fare un regalo a una minima parte di cittadini a scapito della maggioranza. Anche a me piacerebbe andare a lavorare con la bici. Ma non posso”.

I commenti sono al peperoncino anche per quanto riguarda la sicurezza. Si teme che le auto parcheggiate possano creare non pochi problemi a chi passerà in bicicletta.
Di fatto, per uscire da un parcheggio, o per entrarvi, si deve invadere la corsia riservata alle bici e se ci dovesse essere un impatto il ciclista rischierebbe di finire in mezzo alla strada ed essere travolto.

Preoccupazione anche da parte degli stessi ciclisti che temono che la “promiscuità” della corsia spinga moto ma anche auto a non rispettare la pista ciclabile, rischiando continuamente un impatto nel quale chi viaggia in bici avrebbe di certo la peggio.

Roventi le polemiche degli automobilisti: non uno salva la scelta fatta dal primo cittadino. Tra chi si domanda perché non vengano liberalizzati i posteggi per evitare che la gente prenda il bus in un momento in cui si devono evitare gli assembramenti a chi si domanda se qualcuno degli “ideatori” del progetto abbia mai guidato in corso Italia nelle ore di punta, quando anche due corsie per senso di marcia sono poche, figuriamoci una sola.