Genova – Continua il dibattito sull’inaugurazione del nuovo Ponte per Genova.

Dopo la lite sui social tra Luca Bizzarri e Giovanni Toti, con quest’ultimo che ieri ha “cambiato idea” circa il concerto durante la cerimonia di inaugurazione, i parenti delle Vittime, istituiti in un comitato, hanno inviato una nota firmata dalla portavoce, Egle Possetti per una chiara presa di posizione.

“Noi parenti siamo dei rompiscatole” si legge nella nota in cui viene evidenziata chiaramente la differenza di visione circa la cerimonia, di “basso profilo soprattutto per le motivazioni che hanno portato alla costruzione della nuova struttura”.

Di seguito la nota diffusa dal comitato Ricordo delle vittime di ponte Morandi

Stiamo sentendo parlare tutti delle varie iniziative in campo per l’inaugurazione del nuovo ponte di Genova
Noi parenti, nostro malgrado siamo purtroppo parte in causa in questa triste vicenda, e come da alcuni esternato e pensato, siamo dei rompiscatole…..
Bene, penso proprio che sia importante esserlo, e forse non lo siamo abbastanza, perché siamo persone educate che hanno imparato a gestire il loro dolore con dignità.
Direi proprio che essere rompiscatole mi piace molto come espressione, perché dobbiamo lottare, dobbiamo tentare in tutti i modi di tenere viva la memoria e soprattutto far portare rispetto ai nostri morti, che dovrebbero essere considerati morti “di tutti gli italiani” perché la loro misera fine sulla faccia della terra è uno scacco alla dignità di tutto il nostro popolo, ed anche per voi che leggete non possiamo permettere che questo diventi scacco matto.
Francamente è molto difficile barcamenarsi fra la vita di tutti i giorni e le incombenze che derivano dal rivestire il nostro ruolo, ma stringiamo i denti ed andiamo avanti.
Proprio per non vivere di “sentito dire” abbiamo richiesto un incontro al Sindaco/ Commissario Bucci per capire quali fossero i reali piani per l’inaugurazione del nuovo viadotto, visto che i contatti con l’amministrazione sono costanti,siamo infatti stati coinvolti sempre per il futuro memoriale della tragedia.
Per noi, come per molti cittadini genovesi l’inaugurazione dovrebbe avere un profilo basso, un profilo rispettoso, soprattutto per le motivazioni che hanno portato alla nuova costruzione, non è così per tutti, ma si sa, ognuno ha le sue idee che chiaramente possono essere influenzate dalla propria sensibilità e posizione.
Abbiamo aderito ad una petizione contro il concerto, che è stata inserita in una piattaforma on line, perché ci sembrava opportuno non dover assistere ad un evento grandioso a corollario di una vicenda che di grandioso ha molto poco.
Ringraziamo tutti i cittadini che con passione ed affetto hanno aderito numerosi per appoggiare questa petizione perché sicuramente lo hanno fatto con il cuore e di questo siamo commossi.
Dall’incontro con il Sindaco, avvenuto ieri, sono emerse delle grandi differenze sull’interpretazione di questo momento, e noi francamente non possiamo essere giudici di quale sia la verità, con il cuore però noi non possiamo aderire a questa “festa” anche se potrebbe avere a margine dei festeggiamenti, un ricordo dei nostri cari.
Per alcune persone il nuovo ponte non ha legami con il Ponte Morandi e quindi la festa grande come nascita avrebbe ragione di essere…..per noi è ovviamente questo nuovo ponte è il figlio…del vecchio ponte che purtroppo e’morto “ammazzato”.
Noi vorremmo un’inaugurazione sobria, pensiamo sia molto emozionante il concerto in piazza dell’orchestra, pensiamo sia d’obbligo il taglio del nastro sul ponte, pensiamo sia molto forte e d’impatto il suono delle sirene del porto, pensiamo sia doveroso l’inno nazionale, non riusciamo a capire la camminata sul nuovo ponte, ma sembra che molti cittadini la vogliano fare.
Troviamo assurdo un concerto stile “Sanremo” (anche in fase 2 Covid inoltre) ma per festeggiare cosa???
Certo il nuovo ponte è stato fatto in tempi brevi, noi speriamo sia stato fatto molto bene innanzi tutto e che d’ora in poi sia controllato e curato come farebbe un buon padre di famiglia; certo questa costruzione ha usufruito anche di condizioni burocratiche di emergenza, ma la cosa che ci stupisce maggiormente è la grande festa per un’opera ultimata nei termini….una prerogativa un pò nostra forse…Non dovremmo gioire per questo, dovremmo invece “massacrare” chi non porti a termine le opere previste nei tempi, senza motivi validi,….e questo modo di essere italiani non lo capiremo mai.
Rispettiamo il lavoro e l’impegno di tutti in questi mesi, ma permetteteci di dire che per noi la festa (e capperi, in questo caso vorremmo noi le frecce tricolori…..) sarà quando avremo davanti agli occhi di tutti gli italiani i colpevoli di questo massacro, quando emergeranno equità e rigore per chi gestisce i beni pubblici, e sarà quindi fatta reale giustizia per questi omicidi delle nostre amate famiglie che non hanno avuto scampo.
Noi vogliamo quindi momenti distinti per la “festa” e per il ricordo delle vittime, stante le premesse di cui sopra, abbiamo chiesto al sindaco ufficialmente di non nominare nella cerimonia di inaugurazione i nostri cari, il loro ricordo troverà spazio il 14 agosto ed in questa circostanza potranno avere il giusto rispetto che meritano.
Non possiamo farli diventare un ninnolo alla festa, non lo meritano.

Possetti Egle
COMITATO RICORDO VITTIME Ponte Morandi