Genova – Una fiaccolata per ricordare Gaia Morassutti, la ragazza di 16 anni morta per le terribili ustioni riportate nell’incidente avvenuto nella piazzetta di Pedegoli, nel quartiere di Quezzi e nuove denunce per “gare clandestine” da parte dei residenti che, insieme a quelli di Marassi alta, segnalavano da tempo la presenza di veri e propri circuiti su cui si sfidano auto di grossa cilindrata ma anche vetture di piccole dimensioni ma con motori modificati.
La morte della giovane di Quezzi, travolta insieme ad altre tre giovani da un Suv “impazzito” fa riemergere le numerose denunce e segnalazioni (LiguriaOggi ne ha più volte scritto) che i residenti dei quartieri di Marassi Alta e di Quezzi hanno fatto per protestare contro il ripetersi di vere e proprie gare di auto che vedono schierate vetture opportunamente preparate e che “girano” su percorsi prestabiliti e sempre uguali.
Auto non sempre appariscenti ma che vengono avvistate pressoché quotidianamente, specie la notte, nella zona di piazza Galileo Ferraris, via Fereggiano, via Pinetti e via Daneo ma anche via Marassi (passando davanti alla locale sezione della Polizia Locale) per poi salire in via Robino e ridiscendere in viale Bracelli.
Veri e propri circuiti di gara dove, con il calare della notte, si sfidano persone anche non giovanissime in folli corse di cui sembra non accorgersi nessuno ma che causano danni alle auto posteggiate nelle vie più strette e moltissimo disagio per i forti rumori emessi da motori “preparati” e molto probabilmente del tutto illegali.
Le denunce e segnalazioni fatte sino ad ora hanno attivato solo sporadici quanto attenti controlli con posti di blocco e presenza di auto delle forze dell’ordine ma è dopo il tramonto che le vie della zona si trasformano in piste da gara ed è in quelle ore che andrebbero fatti i controlli.
Gli abitanti di Quezzi hanno organizzato per questa sera una fiaccolata per le vie della zona per ricordare la giovanissima Gaia Morassutti, morta per la tragica corsa di un Suv, e per augurare una pronta guarigione per le altre tre ragazze travolte dal mezzo che correva per le strade della zona.
Molti ricorderanno che qualche controllo in più nella zona avrebbe potuto forse salvare una vita ed evitare terribili sofferenze ad altre.