Genova – Stanze attrezzate con pareti in nylon trasparente, dotate di guanti isolanti per “abbracciare” nonni e genitori anziani nelle RSA e porre fine allo straziante isolamento delle persone ricoverate.
Anche il Comune di Genova ha approvato la proposta, già realtà in altre regioni, per dotare le case di riposo e gli istituti di ricovero anziani, della cosiddetta “stanza degli abbracci” dove sarà possibile permettere gli incontri tra le persone ricoverate e “isolate” per evitare il contagio da coronavirus, e i familiari.
A proporre l’intervento, poi approvato anche dalla maggioranza, le consigliere Cristina Lodi (PD) e Maria José Bruccoleri (Italia Viva).
Ora le RSA genovesi potranno dotarsi di queste strutture, di semplice realizzazione e gestione, dove sarà nuovamente possibile permettere gli incontri (e gli abbracci) tra familiari.
Da tempo medici geriatri, neurologi e psicologi avvertono che l’isolamento degli anziani è molto pericoloso per la loro salute e stabilità emotiva poiché particolarmente soggetti a depressione e malattie legate al sistema nervoso.
La ridotta mobilità, unita alla mancanza di stimoli esterni per le giornate passate interamente nelle loro stanze (ma anche a casa) può minare definitivamente la loro salute.
Lo scambio di esperienze, affetti e la cura reciproca tra parenti, mantiene di fatto in esercizio la mente e fortifica il fisico.
Per questo motivo l’isolamento nelle RSA come a casa, rappresenta di fatto un boomerang per la salute degli anziani.
Da un lato li preserva dal contagio ma dall’altro crea pesantissimi effetti negativi sul fisico e sulla stabilità emotiva e neurologica.
La decisione di incentivare le visite tra parenti, pur con la barriera fisica e difensiva della “parete di plastica” è quindi fondamentale per la salute degli anziani come lo è uscire di casa quando è possibile e mantenere rapporti sociali con parenti e amici, nel rispetto delle norme sul distanziamento, l’uso della mascherina anche in casa quando si ricevono visite e il lavaggio frequente delle mani.