Imperia – Iniziano oggi, al tribunale di Imperia, gli interrogatori di garanzia delle persone coinvolte nel presunto giro di prostituzione e sfruttamento della prostituzione che ruotava attorno alla professoressa a luci rosse e scoperto dalle forze dell’ordine.
Davanti al giudice per le indagini preliminari compariranno il marito della donna e un noto ristoratore della riviera di ponente che, secondo le ipotesi investigative, avrebbero gestito appuntamenti e incontri della donna che avvenivano al di fuori degli orari nei quali insegnava.
Un giro da oltre 8mila euro al mese e che consentiva alla donna e al marito una vita ben al di sopra delle possibilità offerte dal solo insegnamento. E proprio dalle auto di lusso, l’abbigliamento costoso e le vacanze da sogno, sono partite le indagini delle forze dell’ordine che hanno ben presto scoperto che la donna vendeva il proprio corpo e il marito e il ristoratore ne gestivano le attività anche tramite siti di incontri a luci rosse e chat sui social.
Nessuna accusa a carico della donna che, secondo la Legge, non ha commesso alcun reato legato alla prostituzione che resta autorizzata.
Al vaglio invece la possibilità che abbia lavorato anche durante il periodo di lockdown violando gli obblighi al confinamento e rischiando di infettarsi e infettare altre persone.
Il giro di clienti, annotato con cura su alcune agende, consentirà una verifica di eventuali autocertificazioni di persone che possono essere state fermate per controlli e potrebbero aver raccontato una verità ben diversa da quella autocertificata.