Genova – La tracciatura delle “piste ciclabili” è ripreso a passo spedito e nonostante le richieste di confronto della popolazione della Val Bisagno e il mancato confronto con il Municipio interessato, il Comune di Genova, attraverso il suo ufficio per la smart mobility procede come un rullo compressore nel disegnare percorsi ciclabili ascoltando solo ed unicamente le associazioni impegnate nell’opera di diffusione dell’uso della bici e di altri mezzi a due ruote, elettrici e non.
Gli operai hanno iniziato a tracciare le strisce a ridosso dei parcheggi di corso Galloera, con la modalità già più volte contestata dagli automobilisti e dagli stessi ciclisti perché “promiscue” ovvero utilizzabili indifferentemente da bici e auto, moto e mezzi pesanti.
In particolare il posizionamento sul retro dei posteggi preoccupa per la scarsa visuale di chi esce dai parcheggi e per la sensazione di costante pericolo che causa a chi passa in bici, esponendo i cittadini al pericolo di terribili incidenti.
Il progetto studiato dal comune di Genova, prevede delle corsie promiscue sulle carreggiate di alcune strade per collegare i due quartieri con le piste già realizzate in centro e a levante.
“Peccato che anche questa volta è mancato il confronto con il territorio e il Municipio Bassa Val Bisagno – protestano i residenti, i commercianti e lo stesso Municipio – Il progetto poteva essere realizzato in collaborazione con il territorio così da poter studiare gli accorgimenti per fare percorsi più sicuri e con meno commistione tra il traffico privato e le bici”.
I percorsi studiati saranno promiscui e quindi non tuteleranno i ciclisti urbani, inoltre si scontreranno con la sosta selvaggia causata dalla continua carenza di spazi.
“La direzione è quella giusta – protestano i cittadini sui social – è necessario modificare l’attuale assetto delle città per consentire anche a chi sceglie la mobilità dolce di poter usufruire degli spazi in sicurezza, questo processo però necessità di programmazione di azioni equilibrate e di una gran conoscenza del territorio”.
“In questi mesi non siamo mai stati coinvolti – prosegue la protesta – ne mai ci è stato chiesto dove vorremmo in futuro delle piste ciclabili strutturate (percorsi separati) sebbene in più occasioni abbiamo avanzato proposte, rimaste sempre inascoltate. L’ultimo episodio della scarsa considerazione del territorio si è svolto tra ieri e oggi (30/11-1/12),
ieri in Commissione municipale presso il Municipio Bassa Val Bisagno è stato illustrato il progetto, nel mentre il progetto veniva consegnato all’Aster per la sua realizzazione.
Oggi sono partiti i lavori di tracciatura. Durante la commissione municipale presso il Municipio Bassa Val Bisagno abbiamo avanzato le nostre perplessità. L’amministrazione comunale anche questa volta tira dritto, dimenticando le necessità dei territori e non coinvolgendo i cittadini”.
Il sospetto di molti, specie sui social, resta quello che si stia tentando di nascondere le evidenti difficoltà a rinforzare il trasporto pubblico – unica vera soluzione al traffico cittadino – almeno al momento – creando piste ciclabili che offrano, solo sulla carta al momento, una variante che solo con un lungo percorso di cambiamento delle abitudini potrà avvenire.
Ora si attende anche una protesta “radicale” da parte del Municipio locale che, scavalcato e messo da parte dalla civica amministrazione, deve ora riprendere il ruolo di rappresentanza locale anche attraverso qualcosa di più di una lettera o una protesta sui social.