Genova – Ha dato fuoco alla propria autovettura per riscuotere il premio assicurativo ma è stato scoperto e denunciato.
Un 39enne è finito nei guai, a Sestri Ponente, dopo le indagini della polizia del locale commissariato.
L’uomo è stato denunciato per incendio doloso, simulazione di reato, falso in atto pubblico e frode assicurativa.
La vicenda si ricollega all’incendio di un’autovettura di grossa cilindrata avvenuto la scorsa estate sulle alture di Multedo; a richiedere l’intervento un residente, accorso anche il proprietario dell’auto.
Dai primi accertamenti non è stato possibile risalire alla causa del rogo, ma la squadra investigativa del Commissariato Sestri Ponente ha avuto, fin da subito, alcuni dubbi sulla dinamica dei fatti, dando il via all’indagine.
La visione delle immagini di video sorveglianza delle abitazioni della zona, il rinvenimento di alcune parti della carrozzeria poste in terra e non intaccate dall’incendio, l’innesco delle fiamme ritrovato nel bagagliaio, le dichiarazioni dei testimoni e soprattutto la storia assicurativa dell’autovettura, hanno indirizzano i sospetti proprio sul proprietario. Gli accertamenti hanno dato, poi, riscontro alla tesi degli investigatori.
L’auto, di nota marca tedesca e di notevole valore commerciale all’atto dell’acquisto (circa 50.000 euro), era stata comprata con formula leasing dall’uomo e “locata” ufficialmente dalla ditta di cui il soggetto è amministratore, alla fine del 2017.
Di li a poco, esattamente a marzo 2018, la vettura è uscita di produzione, arrivando a dimezzare il valore commerciale, ma non le rate mensili che il genovese avrebbe dovuto ancora pagare, motivi per i quali l’auto sarebbe diventata solo un “onere passivo”, in quanto per “riscattarla” dai vincoli del leasing sarebbero serviti ancora circa 30.000 euro, più dell’effettivo valore.
E qui la soluzione del problema: in modo molto previdente l’uomo ha stipulato a nome della sua ditta una polizza assicurativa in caso di incendio e/o furto molto vantaggiosa, sebbene più onerosa che prevede il risarcimento dell’intero valore d’acquisto riportato in fattura e non del mero valore commerciale della vettura al momento degli eventi assicurati.
Il locatario quindi, dopo avere sporto denuncia per l’incendio subito, ha avviato la pratica assicurativa di risarcimento del danno: a circa un mese dagli eventi la compagnia ha emesso quietanza di 50.000 euro, di cui una consistente parte è entrata nel portafoglio del proprietario.
Particolare non trascurabile, l’uomo per avviare la pratica assicurativa si è rivolto, senza dire nulla dei pregressi, ad un altro ufficio di Polizia per sporgere una denuncia di “smarrimento” del libretto di circolazione dell’auto, così da velocizzare il rimborso senza destare ulteriori sospetti sulla sua posizione: ma, è il caso di dirlo, il “delitto” perfetto non esiste.