Genova – Continuano le indagini per il crollo avvenuto nella Galleria Berté, sull’autostrada A26 dello scorso 30 dicembre 2019.
In quella circostanza, due tonnellate e mezzo di cemento si staccarono dalla volta della galleria e solo per una pura casualità non colpirono nessuna delle auto in transito in quel momento.
Per il crollo sono state avviate le indagini che vedono, al momento 21 indagati.
I pm Daniela Pischetola, Walter Cotugno e Stefano Puppo hanno chiesto la proroga delle indagini per 9 dei 21 inscritti nel registro degli indagati.
L’elenco dei reati contestati vanno dal falso di documenti informatici, concorso in attentato alla sicurezza dei trasporti, crollo di costruzioni e disastro, solo per citarne alcuni.
Tra i 9 indagati, gli ex vertici di Autostrade tra cui Giovanni Castellucci e altri tre vertici. A loro il reato contestato è violazione del contratto tra concessionaria e il ministero delle Infrastrutture; inoltre, il non adeguamento delle 40 gallerie elencate nel dossier stilato dagli uomini della Guardia di Finanza.
Per il direttore del Primo Tronco di Genova i pm hanno contestato, inoltre, l’omissione in atti d’ufficio: sarebbe stato a conoscenza del pericolo crollo ma non lo avrebbe segnalato.