La copertina di Bologna Batticuore dei Gente Vergine

Genova – Un brano itpop, un equilibrio tra cantautorato ed elettronica, è il nuovo singolo dei Gente Vergine dal titolo Bologna Batticuore.

Un brano che vuol essere un omaggio a Lucio Dalla con un pensiero a Lucio Battisti.
Il duo, composto da Luca Minelli, musicista elettronico, e Federico Doria, cantautore, è nato sulle pagine di un gruppo Facebook, Synth Cafè, dedicato alla produzione di musica elettronica.
Una collaborazione particolare che nasce a distanza e proprio a distanza lavorano i due: uno da Torino e l’altro da Bologna.
Bologna Batticuore ricorda il cantautorato italiano degli anni ’80 e guarda molto a Lucio Dalla ma non dimentica Battisti ed Enzo Carella.
Un esempio perfetto delle sonorità dell’itpop legate a doppio filo a un revival che omaggia la storia della musica.
A proposito, Luca e Federico raccontano: “Abbiamo lavorato nelle nostre case, a distanza, cercando di mantenere comunque un discorso filologico con le strumentazioni di quel periodo. Il brano è stato poi mixato da Valerio Mina e masterizzato da Tommy Bianchi, figlio del mitico Rodolfo “Foffo”, che suonò il sax nei primissimi album di Dalla e che, bontà sua, ci ha fatto i complimenti per il brano”.
E proprio su Bologna baticuore, il duo spiega ancora: “Prende spunto dal cantautorato italiano anni ’80. Abbiamo cercato di rendere il nostro personale omaggio a Lucio Dalla, specie quello di Viaggi Organizzati e Bugie, ma anche a quella leggerezza sonora tipica di un certo Lucio Battisti o Enzo Carella. Diciamo che è anche amore verso quello che ascoltavamo da piccoli”.
La canzone racconta una storia di fragilità e solitudine, della realizzazione che spesso le cose si lasciano scorrere in balia degli eventi, senza agire.
Ma nella composizione arriva anche la scoperta dell’altro, la condivisione delle esperienze che rende meno soli.
Ancora i Gente Vergine: “Bologna Batticuore parla di quanto siano disarmanti e ineluttabili le nostre fragilità. Abbiamo voluto chiudere Bologna dentro una palla di vetro con la neve, dove una ragazza in bici perde il suo cellulare e un ragazzo, nel tentativo di restituirlo alla proprietaria, viene inseguito dal suo demone tigre: l’inseguimento permetterà ai dure ragazzi di riscoprirsi meno soli. E’ un po’ un inno alle cose non dette e non fatte”.
Il brano, uscito per Laser Floor Studio, etichetta pugliese di musica elettronica contaminata, è accompagnato da un videoclip realizzato dall’animatore catanese Adriano Di Mauro in cui, in una Bologna stilizzata, i due protagonisti si rincorrono fino a incontrarsi.