Genova – Non accenna a sopirsi il coro di proteste per la strage di alberi in atto nei giardini di Brignole dove dovrebbero essere tagliati ben 15 alberi probabilmente secolari.
A fare infuriare ancora di più i cittadini le informazioni diffuse dal Comune di Genova secondo cui, a fronte di 15 alberi tagliati, ne verranno ripiantati solo 8.
A rendere ancora più “misteriosa” l’operazione anche il resoconto di Andrea Agostini del circolo Nuova Ecologia di Legambiente, secondo cui l’intervento della polizia sul “cantiere” avrebbe fatto emergere delle criticità ora al vaglio (leggi lettera poco sotto).
Mentre i cittadini si mobilitano organizzando forme di protesta che potrebbero arrivare all’esposto alla magistratura, si chiede a gran voce che la civica amministrazione cessi gli abbattimenti e che provveda a rendere pubblici i risultati delle analisi chimico/fisiche fatte sugli alberi e le perizie con strumentazioni tecnologiche (Sim e Tomografia) compiute dai tecnici che hanno autorizzato gli abbattimenti.
Si chiede una svolta nella gestione del verde che non può più essere quella del “noi diciamo che” ma deve essere necessariamente comprovata con trasparenza degli atti e possibilità, da parte dei cittadini, di effettuare contro valutazioni ricorrendo a tecnici certificati presso il Tribunale di Genova.
Un contraddittorio che garantirebbe la tranquillità dei cittadini ben oltre i proclami affidati ai social e senza nessun documento allegato.
Sul caso ha scritto una lettera aperta il Circolo Nuova Ecologia di Legambiente per voce di Andrea Agostini.
Ecco il testo della lettera:
“Pensate di essere un passeggero in arrivo da Roma che sbarca alla stazione Brignole. Uscendo ed incamminandovi verso la città vedreste un area verde in tutto e per tutto considerabile un cimitero.
In mezzo al verde fanno mostra di sé una serie di tronchi d’albero decapitati che costellano tutti i giardini.
Certo per un genovese niente di nuovo, ma un romano avrebbe una visione molto chiara della applicazione del Modello Genova al verde della città così come lo considera il nostro sindaco e la nostra sovrintendenza al paesaggio.
In quella piazza, nel corso degli anni e di varie giunte sono stati tagliati decine di tronchi d’albero che nessuno ha mai avuto la spudoratezza di sostituire, nemmeno di eliminare i ceppi e le radici.
Questa devastante visione corrisponde all’idea di un sindaco che aveva promesso di piantare 10.000 alberi perché voleva una Genova bella e che non ne ha piantato manco mezzo e nel migliore dei casi quando ne ha abbattuti alcuni ne ha sostituito solo una frazione.
Di ceppi lasciati in bella vista è piena la città, ogni viale e ogni giardino pubblico potrebbe raccontare un pezzo di questa storia che è una storia tragica.
Oh, si intende, alberi tutti malati, una bella scheda agronomica che lo dimostra e via, e qui non si contesta il taglio, si contesta e con forza, il fatto che il verde a Genova è stato lasciato decadere in maniera terrificante a carico della qualità della vita, dell’estetica, della salute dei cittadini.
Gli unici che hanno piantato alberi sono gli ambientalisti che ne hanno piantato più di 1000 a monte Moro col volontariato e autofinanziandosi.
Venendo al più recente misfatto, dopo aver ricevuto numerose telefonate da cittadini allarmati per tagli in corso di grandi alberi a Brignole, mi sono recato a controllare e ho potuto constatare con orrore le seghe del sindaco per l’ennesima volta in funzione.
Siccome io non sono nessuno ho chiamato la Polizia per verificare la legittimità del taglio in corso e la Polizia ha appurato che coloro che stavano tagliando non avevano uno straccio di documento per dimostrare la validità e la necessità del taglio.
Messi in ansia dalla visita della polizia i lavoratori hanno chiamato il funzionario dell’ Aster che li aveva mandati a tagliare e il funzionario ha comunicato alla polizia che quello e gli altri 7 alberi già tagliati erano gravemente malati, incurabili e da abbattere.
Nello stesso tempo per rassicurare il poliziotto il funzionario ha promesso che lunedì pianteranno un albero, stiamo parlando di 8 alberi tagliati e di 1 ripiantato.
Ora, a prescindere che se un cittadino avesse qualcosa da ridire, magari potrebbe far vedere i documenti ad un agronomo, avere una consulenza di parte ed eventualmente opporsi nelle sedi opportune a tagli incongrui, cosa che non è palesemente possibile in quasi tutte le operazioni sul verde a Genova, stiamo comunque parlando di una strage.
Ma non è finita qui.
Tornato a casa ho potuto leggere il comunicato scritto che l’Assessorato competente ha fatto avere a un consigliere comunale da me allertato e che gli chiedeva cosa stesse succedendo a Brignole.
La risposta è molto esaustiva dello stato dell’arte nella gestione della cosa pubblica secondo il Metodo Genova.
Magari il sindaco che ha recentemente confermato di essere un soggetto fragile per patologie che si porta dietro, ma come lui stesso ha affermato sempre in grado di tirare urli invitando i cittadini a controllare passando da Tursi, ha perso il controllo della macchina comunale che va per conto suo.
Perché l’assessorato capeggiato dal vicesindaco ha messo per scritto e saranno tagliati 15 alberi e ne saranno ripiantati 8.
Il che in pieno stile modello Genova dice che in quella Piazza in quei giardini Tra poco ci saranno 7 alberi di meno. Sorge il problema anche di chi ha detto la verità: il vicesindaco che ne taglia 15 e ne ripianta 8 o l’Aster che dice che ne ha tagliati 8 e ne ripiantera’ uno alla polizia .
Comunque vada i conti non tornano. Gli alberi sono sempre di meno, il Metodo Genova si propone come una strage del verde e noi speriamo che qualcuno che abbia l’autorita’ per farlo ponga fine a questa strage e che le istituzioni pubbliche trovino tempo e modo per comunicate ai cittadini, in quella trasparenza di atti che al momento non esiste .
Andrea Agostini del Circolo Nuova Ecologia di Legambiente Genova