Genova – “La Zona a traffico limitato in via Cairoli non funzionava ed il Comune, invece di aumentare i controlli, l’ha trasformata in area pedonale senza neppure consultarci”. E’ la denuncia dei residenti di via Cairoli e vie limitrofe che, dopo anni di proteste per il mancati controlli delle auto in transito ed in sosta e di denunce per il caos parcheggi, si sono ritrovati con orari rigidissimi per arrivare a casa con l’auto e con regole che stanno mettendo a dura prova la loro pazienza.
La protesta divampa dopo la decisione del Comune di Genova di avviare una “prova” di sei mesi per sperimentare un’area pedonale estesa a via Cairoli e vie limitrofe.
“Un gruppo di cittadini che neppure abitano nella zona – spiegano i residenti – ma che hanno interessi economici nella via – ha iniziato un pressing sul Comune per denunciare gli abusi ripetuti e continui da parte di automobilisti e trasportatori. Una segnalazione corretta visto che da anni chiediamo che vengano intensificati i controlli della polizia locale. Ma per motivi che ci sono oscuri, non vivendo qui, queste persone hanno chiesto e ottenuto che via Cairoli ed altre zone divengano “zona pedonale” con restrizioni tali da mettere in crisi chi in via Cairoli abita e vive. Uno scandalo”.
Secondo i residenti che segnalano i disagi, infatti, il Comune ha “recepito” le richieste – prive di appoggio della maggior parte dei residenti – ed ha deciso di “irrigidire” ancor più la situazione.
“Abbiamo scoperto dai giornali della decisione del Comune – denunciano i resindenti – perché qui nessuno sapeva della richiesta ma, soprattutto, nessun vero residente è stato informato di quanto si progettava di fare”.
“Nessuna riunione con i residenti, nessuna richiesta di parere neppure agli amministratori dei condomini – denunciano i segnalanti – Un gruppo di persone che non abita qui ha parlato a nome di chi abita qui da una vita e ha ottenuto dal Comune un provvedimento che sta mettendo a dura prova la nostra pazienza ma, soprattutto, sta creando enormi disagi a chi in via Cairoli non arriva solo per andare a trovare gli amici o i parenti”.
A indispettire i residenti è soprattutto la scelta del Comune di non interpellare in modo pubblico i destinatari primi del provvedimento.
Si aspettavano di essere convocati, che l’assessore competente organizzasse una assemblea per ascoltare dalla voce di chi ci abita, i problemi di via Cairoli.
“Ci sembrava ovvio che – trattandosi di un ulteriore restrizione dei nostri diritti – spiegano ancora i residenti – ci chiedessero almeno cosa ne pensavamo. Avremmo risposto che i divieti ci sono e sono sufficienti e che il vero “problema” sono i controlli. Troppi permessi, troppi furbetti e troppi incivili pronti ad approfittare di qualche “maglia larga” per fare i propri comodi. Tutte situazioni che chiunque abiti in via Cairoli conosce e potrebbe elencare a sindaco e assessore. Sarebbero bastati alcuni provvedimenti, qualche controllo in più effettuato a dovere e il problema si sarebbe risolto da solo”.
E invece il Comune ha deliberato un “giro di vite” che riduce al minimo l’uso delle vetture anche a chi ne ha bisogno e costringe i residenti a fare la spesa in determinate ore e persino di partire e tornare dalle ferie rigorosamente in alcune fasce orarie.
“C’è gente anziana che usa l’auto per portare la spesa sin sotto casa – spiegano i segnalanti – o che si fa aiutare dai parenti. Ebbene devono fare attenzione a fare la spesa negli orari giusti perchè, altrimenti, non possono entrare in via Cairoli senza pagare una sanzione. C’è chi ha dovuto rinunciare alle vacanze perché per partire in traghetto, dovrebbe caricare le valige il giorno prima e lasciare l’auto in un parcheggio a pagamento all’esterno della zona pedonale. Si può vivere in questo modo?”.
Per tutti questi motivi i residenti di via Cairoli chiedono al Comune di Genova di organizzare una Assemblea pubblica con i residenti, i rappresentanti della civica amministrazione e le persone che avrebbero fatto richiesta delle ulteriori restrizioni.
“Vogliamo sapere dove abita questa gente – spiegano i segnalatori – perché a noi non risultano richieste di residenti. Il Comune deve ascoltare le esigenze di chi abita davvero in via Cairoli e non quelli che ci vengono saltuariamente per qualche interesse personale. Se sono residenti ci spiegheranno quali vantaggi ha portato la zona pedonale che non avrebbe potuto portare la zona a traffico limitato con i dovuti controlli”.
Inoltre chi abita in via Cairoli si domanda anche perché le biciclette possano essere impunemente legate a segnali stradali, ringhiere e persino a passamano per gli anziani e nessuno provveda, come da regolamento comunale, alla rimozione immediata.
“Ci sono alcuni personaggi – spiegano i segnalatori – che pensano di poter fare quello che vogliono con monopattini e biciclette. Arrivano ogni giorno e attaccano le bici a catene, ringhiere e segnaletica stradale. Creano un ostacolo alle persone non vedenti, fanno cadere anziani che non riescono a fare le scalinate o ad appoggiarsi alle ringhiere eppure se si segnalano le irregolarità a chi di dovere, anche in divisa, si vedono fare “spallucce” e sguardi scocciati al cielo. Pensavamo che le regole valessero per tutti e invece….”
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