Genova – Mentre continua il dibattito sull’adozione del Green pass “alla francese”, con la possibilità di consentire l’accesso a treni, aerei e locali pubblici solamente ai vaccinati, montano le polemiche e le rimostranze di diverse categorie.
A sostenere un fermo no alla proposta ispirata al “piano Macron” sono i gestori di bar e ristoranti che hanno espresso un parere fortemente negativo.
Alessandro Simone, presidente di Fiepet Confesercenti Genova, spiega: “Siamo assolutamente contrari, non è possibile che le politiche di incentivo alla campagna vaccinale passino di nuovo sulla pelle dei pubblici esercizi. Chi dovrebbe controllare l’effettiva validità del Green pass? La responsabilità della verifica ricadrebbe di nuovo su baristi e ristoratori? Già siamo costretti a sostituirci ai vigili urbani per il controllo degli ingressi, ora non possiamo trasformarci anche in controllori sanitari”.
Simone continua a spiegare i motivi del no al Green pass: “Se la proposta dovesse essere effettivamente applicata, ci ritroveremo davanti all’ennesimo paradosso del liberi tutti nei supermercati e sugli autobus dove nessuno è in grado di far rispettare il distanziamento, e dei controlli alla frontiera per bar e ristoranti. Le pandemie si combattono con il buon senso, non con operazioni di facciata a scapito degli imprenditori privati. Ricordiamo inoltre – conclude Alessandro Simone – che il sistema francese si permette queste scelte perché ha indennizzato seriamente le attività nel periodo di lockdown, prova ne è il fatto che molti esercizi d’Oltralpe abbiano approfittato degli aiuti ricevuti durate la pandemia per ristrutturare i propri locali. Qui in Italia, invece, e soprattutto in Liguria, stiamo ancora aspettando i contributi a fondo perso promessi alla categoria”.