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Nave carica di armi nel Porto di Genova, scatta nuova protesta con presidio

portuali no armi Genova – Nuova manifestazione e presidio contro l’arrivo, nel porto di Genova, delle navi che trasportano armi per conto dell’Arabia Saudita in guerra contro lo Yemen. Ad organizzarla questa mattina, a partire dalle ore 10, i lavoratori del Porto che cercano di ottenere la messa al bando delle cosiddette “navi della Morte” dallo scalo genovese e da tutti i porti italiani.
Il presidio inizierà alle ore 10 davanti alla sede dell’autorità portuale, a Palazzo San Giorgio, a Caricamento, ma non è escluso un nuovo blocco del varco portuale di lungomare Canepa, accanto al punto dove dovrebbe attraccare la Bahri Jazan, la nave accusata di trasportare armi per l’esercito saudita in guerra con lo Yemen.

I lavoratori, che hanno incassato recentemente il supporto di Papa Francesco, che li ha invitati a proseguire la protesta, chiedono che le autorità portuali italiane rispettino la Costituzione italiana che, all’articolo 11 afferma che “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

Secondo i lavoratori del Calp le navi che trasportano armi e materiale per gli eserciti in guerra non dovrebbero avere supporto logistico nei porti italiani anche in ragione della sicurezza degli stessi lavoratori e delle persone che risiedono a breve distanza dai terminal dove si potrebbero movimentare armi pericolose.

Redazione Liguria
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