Genova – Un sopralluogo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio sul lavoro dei volontari che stanno ripulendo Torre Gropallo imbrattata da teppisti camuffati da tifosi.
Dopo le polemiche divampate nei giorni scorsi circa l’uso di una idropulitrice, manovrata sembra da personale non specializzato, e i possibili danni all’intonaco del monumento del 1500, arriva la verifica sul campo della Soprintendenza e degli ispettori incaricati di sorvegliare gli interventi “concordati” tra Comune e associazione di volontariato che sta eseguendo i lavori.
Le verifiche potrebbero riguardare eventuali danni denunciati da passanti e residenti ma anche il corretto smaltimento delle acque reflue, contenenti residui di vernice e che, per legge, vanno raccolti e smaltiti correttamente per non inquinare l’ambiente.
Precauzioni che “spiegherebbero” l’importo stimato di 40mila euro per il restauro, annunciati durante una riunione del consiglio comunale come riportato da Il Secolo XIX in questo articolo
L’annuncio dell’avvio dei lavori di restauro era seguito alle polemiche divampate sui social circa il degrado in cui versava la passeggiata Anita Garibaldi di Nervi, a seguito degli atti di teppismo di sedicenti tifosi della squadra del Genoa.
Vandali identificati e che ora dovrebbero essere chiamati a risarcire il Comune per le spese che verranno effettuate.
I cittadini residenti e frequentatori della passeggiata si domandavano come mai la Torre Gropallo, monumento del 1500, restasse dipinta di rossoblu nonostante l’intervento di condanna del gesto dell’ex vice sindaco Piciocchi sulle pagine social.
All’annuncio del via ai lavori, del costo stimato tra i 30 e i 40mila euro, confermato nella sala rossa di Palazzo Tursi (e al momento non smentito), si era scatenata un’altra serie di proteste e polemiche per l’importo piuttosto rilevante.
L’uso di una idro-sabbiatrice da parte di volontari di una meritevole associazione locale, poi, aveva infiammato ancor più le polemiche per la somma preventivata.
Il restauro della Torre Gropallo è stato salutato con entusiasmo da tutti ma alcuni dettagli dell’operazione non sono chiari e i cittadini chiedono massima trasparenza.
In particolare si chiede come siano stati concordati gli interventi con una associazione di volontari che potrebbe non avere specifiche competenze nel campo del restauro, e come sia stato deciso di affidare la forte somma di denaro – annunciata e non smentita – senza un bando pubblico cui avrebbe potuto partecipare un soggetto con competenze certificate.
Nelle ultime ore c’è anche chi si è domandato come siano state gestite le acque di scarico delle operazioni di lavaggio della facciata dipinta.
La vernice rimossa viene infatti trascinata dall’acqua “sparata” dalla idro-pulitrice e, a norma di legge, va raccolta e smaltita correttamente per evitare l’inquinamento del territorio e del mare che si trova a brevissima distanza.
Sull’intervento potrebbero essere chiamati a dire la loro anche i carabinieri forestali per rassicurare chi teme che una buona azione possa essere trasformata in un “danno”.