Genova – Il Municipio Bassa Valbisagno raddoppia la “sfida” dell’albero di Natale green e installa un secondo albero “riutilizzabile” in piazza Martinez, a San Fruttuoso, dopo quello costruito in piazza Galileo Ferraris a Marassi.
Una “sfida” a distanza con l’albero di Natale arrivato ieri dalla Lombardia e che è stato installato in piazza De Ferrari, davanti alla Regione Liguria e accanto alla celebre fontana.
Sfida perché vede contrapposte due diverse idee dell’albero di Natale: quella tradizionale con albero di Natale “vero” e però sacrificato ogni anno e quella più moderna che prevede che l’albero sia sintetico o comunque riutilizzabile di anno in anno in rispetto ai richiami per la conservazione della Natura e dell’ambiente.
Ieri la sfida è iniziata con la messa a dimora, in piazza De Ferrari, dell’enorme abete rosso, alto 21 metri, donato dalla Regione Lombardia alla Liguria. Un albero proveniente da foreste “rinnovabili” ma che, comunque, è stato tagliato dopo decenni di crescita e nel fiore del suo ciclo vitale e che verrà distrutto dopo aver ultimato la sua funzione “decorativa”.
Sul fronte opposto l’albero di Natale di piazza Galileo Ferraris a Marassi, realizzato con una struttura metallica e materiale sintetico e che potrà essere smontato e riutilizzato il prossimo anno.
Il Municipio Bassa Valbisagno, guidato dal presidente Massimo Ferrante, ha fatto questa scelta più green anche per l’albero che verrà collocato in piazza Martinez a San Fruttuoso e che utilizzerà una struttura metallica già usata negli anni scorsi e che quest’anno si trasformerà in un albero di Natale colorato con centinaia di “pezzi di stoffa colorata con fiori” realizzati a mano.
Un confronto tra due diverse concezioni del Natale e dell’utilizzo delle materie prime che la Natura ci mette a disposizione ma che sono limitate e non facilmente rinnovabili.
Una “contesa” che vede contrapporsi anche i genovesi, divisi tra chi preferisce l’albero di Natale vero, anche se spesso finisce nella spazzatura una volta finite le Feste, e chi preferisce un albero “finto” ma che può essere riutilizzato di anno in anno, riducendo sensibilmente l’impatto sulla Natura del proprio operato.
La discussione è aperta ed è doveroso registrare che le sfaccettature della questione sono moltissime e che molti di coloro che fanno la scelta “pro albero vero” rispondono che è sufficiente acquistare alberi con radici presso le rivendite che garantiscono questo particolare. Si tratta di alberi che possono essere re-impiantati in Natura dopo le Feste pur con qualche problematica.
C’è inoltre chi sottolinea che gli alberi “finti” sono spesso realizzati con materiali di sintesi e che hanno una loro “impronta ambientale” fatta di rifiuti e di consumo di materie plastiche.
Il dibattito è aperto, le opinioni libere e lo spazio per la discussione è tra i commenti.