Fiom Cgil acciaierie GenovaGenova – Un presidio di protesta davanti agli stabilimenti delle Acciaierie d’Italia (ex Ilva) per dire “basta” alle passerelle e per chiedere risposte sul futuro occupazionale dei lavoratori e sul futuro degli impianti fermi in un periodo in cui l’acciaio va a ruba e chi lo produce dovrebbe lavorare a pieno regime.
Ad organizzare la protesta la Fiom Cgil di Genova durante la presentazione del corso di formazione per 20 “meccatronici” avvenuto oggi, alla presenza delle Autorità cittadine.

“Un piano già illustrato in Fabbrica al quale la Direzione evidentemente vuol dare un risalto mediatico – spiega Armando Palumbo, della Fiom Cgil di Genova – Ne siamo lieti ovviamente, ma ci chiediamo se è di operazioni mediatiche che abbiamo bisogno?”.

In una nota della Fiom si ricorda che il sindacato era presente all’incontro al MISE.

“Abbiamo assistito ad un progetto “fantasy” in 10 anni e con presupposti incerti – spiega Palumbo – In questo contesto ci preme rendere noto come si vive all’interno della fabbrica:  c’è mancanza cronica di pezzi di ricambio per il parco mezzi che è ridimensionato. Le gru sui moli sono al 60% inutilizzabili, il ciclo latta versa in condizioni precarie, i locomotori interni deragliano in continuazione per le condizioni dei binari, c’è carenza dei bus interni, la Zincatura 5 è compromessa nel funzionamento da un problema di bradisismo sotterraneo, i riscaldamenti negli uffici non funzionano, frequentemente le linee di produzione sono cannibalizzate dei pezzi di ricambio da usare su altri impianti, continuiamo a utilizzare la cassa integrazione ordinaria con un boom del mercato siderurgico e l’ accordo sindacale del 6.9.2018 di fatto e’ disconosciuto”.

Questo, secondo Palumbo è un “parziale elenco dei problemi di uno Stabilimento in cui da troppi anni mancano investimenti e ripetiamo che serve tutto tranne che operazioni mediatiche”.

“Così non si può andare avanti – chiariscono alla Fiom Cgil di Genova – si presentano piani decennali per Taranto e si lascia morire Cornigliano, con la complicità di Governo e di chi li appoggia, gialli, verdi, rossi o neri che siano”.