Sansa FerruccioGenova – Arriverebbero a 6,6 milioni di euro le spese per la Comunicazione della Regione Liguria messe a Bilancio per il 2022. In una nota inviata dal capogruppo della Lista che port il suo nome, Ferruccio Sansa, teme che esista il rischio che la mole di pubblicità acquistata dalla Regione Liguria possa trasformarsi in “propaganda”.

“Oggi in Consiglio Regionale non credevamo ai nostri occhi – scrive Ferruccio Sansa – Ci sono stati presentati gli emendamenti al bilancio. Le spese per la pubblicità istituzionale – per noi propaganda pagata con soldi pubblici – nel 2022 saranno triplicate: siamo arrivati alla cifra stratosferica di 6,6 milioni di euro. Ma tenendo conto delle partecipate si vola ben oltre i 7 milioni”.

“I finanziamenti – spiega Sansa – saranno così suddivisi: 4,4 milioni di euro (l’anno scorso erano due) per “la disciplina delle iniziative ed attività per favorire la presenza istituzionale della Regione”. Espressione burocratica per definire quella che potrebbe diventare propaganda. Da qui vengono presi i milioni di euro pubblici che finiscono a giornali, siti, radio e tv locali. Un rischio evidente per la libera informazione dei cittadini e per la stessa indipendenza degli organi di stampa. Lo diciamo da anni”.

“Se un organo di stampa ha i bilanci puntellati dalla Regione – denuncia Sansa – si sentirà libero di criticarla? A voi la risposta”.

La nota del capogruppo dell’opposizione in consiglio regionale prosegue con altri dati:

“Un’altra voce di bilancio -precisa Sansa – stanzia 1,26 milioni di euro per “l’internazionalizzazione dei prodotti liguri”. Potrebbero essere utilizzati per promozione di prodotti, ma anche per propaganda. Visto quanto è successo in passato ci permettiamo di essere preoccupati”.

“Dulcis in fundo – continua ancora la nota – arriva la chicca di cui abbiamo tanto parlato nei giorni scorsi: il denaro per sponsorizzare le squadre di calcio di serie A, cioè Genoa, Sampdoria e Spezia. Fanno 210.000 euro a bilancio più altri 800.000 e spiccioli che, ci è stato detto, arrivano anche da programmi europei. Risultato: circa un milione di euro pubblici per far scrivere “LaMiaLiguria sulle magliette” e per far scattare fotografie di Toti, Bucci e Peracchini insieme con i giocatori delle nostre squadre. Magari per cercare di ‘comprarsi’ la simpatia dei tifosi”.

Secondo la denuncia del capogruppo della Lista Sansa, “in totale nel bilancio della sola Regione ci risultano almeno 6,6 milioni di euro pubblici per propaganda. In un solo anno. A questi si dovrebbero aggiungere i rivoli di denaro che escono dai bilanci delle partecipate. Uno stillicidio di delibere da 50mila, 100mila euro sempre a favore di giornali e soprattutto tv (ma ci sono anche i manifesti autocelebrativi che coprono i muri delle nostre città).
In tutto fanno oltre 7 milioni”.

“Potremmo ricordare come potrebbero essere spesi diversamente – spiega ancora Sansa –  attrezzature mediche per ridurre le liste di attesa di mesi, anni per chi vuole fare analisi; attrezzature per la radioterapia e la cura dei malati oncologici; assunzione di personale per le terapie psicofisiche di oltre mille minori disabili che oggi devono attendere anni; acquisto di circa 30.000 tablet per gli studenti delle scuole liguri; sgravi fiscali per le famiglie con fasce di reddito finora escluse; sgravi sull’Irap, l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive, per le piccole imprese”.

Secondo la denuncia di Sansa, poi, “il triplicamento dei fondi che possono essere spesi per la propaganda mette a rischio – nell’anno delle elezioni a Genova e Spezia – l’informazione e la consapevolezza dei cittadini. Minaccia di cancellare l’opinione pubblica.
Nasce il sultanato del Totistan. Ma noi siamo ancora cittadini o sudditi?”

nota della Redazione

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La mole di articoli pubblicati, certamente non tutti favorevoli all’attuale Giunta (come non lo furono per le precedenti) sono la risposta più chiara e verificabile ai dubbi espressi.
Confermiamo di non avere alcun problema a rendere pubblici tali importi nell’ambito di una iniziativa di “trasparenza” che vorranno sottoscrivere anche le altre realtà editoriali locali e nazionali.
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