Savona – Effettuavano tamponi abusivamente i tre denunciati dagli uomini della Guardia di Finanza di Savona.
I finanzieri hanno scoperto il sistema partito da un’infermiera presidente di una cooperativa sociale che effettuava abusivamente test rapidi nasali Sars-CoV-2 a 13.50 € l’uno in un gazebo allestito nel parcheggio di un centro commerciale di Albenga.
Secondo quanto verificato dai militari, la donna effettuava tamponi senza le necessarie autorizzazioni. Gli approfondimenti hanno permesso inoltre di scoprire che l’operatrice sanitaria, una 45enne, seppur sprovvista della necessaria autorizzazione e del previsto accreditamento per le strutture sanitarie, aveva iniziato a fare tamponi approfittando dell’entrata in vigore dell’obbligo di green pass per andare a lavorare disposta dal 15 ottobre scorso.
Per poter svolgere questa attività e per rilasciare il green pass, secondo quanto disposto dalla normativa, bisogna avere l’autorizzazione da parte del COmune competente nonché l’interessamento dell’azienda Ligure Sanitaria della Regione Liguria, l’accreditamento al Portale T.S. Tessera Sanitaria e al portale Ligure Socio Sanitario – PoLiSS – Port.
Le indagini svolte hanno permesso di verificare che l’infermiera operava anche in totale violazione delle norme che tutelano la privacy e il trattamento dei dati personali.
La donna, infatti, omettendo di rilasciare l’informativa prevista, raccoglieva dati sensibili dei soggetti che effettuavano il tampone e li trasmetteva alla propria assistente, una 59enne, che procedeva senza averne titolo.
Quest’ultima, inoltre, per la generazione del green pass, procedeva all’inserimento dei dati al Portale T.S. in una Regione diversa da quella in cui venivano effettuati i tamponi, utilizzando, tra l’altro, abusivamente le credenziali fornite da un medico di medicina generale, una 56enne della provincia di Cremona.
Centinaia i tamponi effettuati illecitamente nel comprensorio ingauno.
A fronte di queste gravi condotte, i Finanzieri, operando con i funzionari del comune di Albenga, dell’A.S.L.2 – Dipartimento di Prevenzione di Savona e dell’Azienda Ligure Sanitaria della Regione Liguria (A.Li.Sa.), hanno sospeso dell’attività abusiva e hanno denunciato i tre soggetti coinvolti alla Procura della Repubblica di Savona.