Potrebbe arrivare già nel primo trimestre del prossimo anno Novavax, il primo vaccino proteico in Italia, realizzato con le tecnologie tradizionali e quindi “a prova di dubbi” da parte dei No vax sospettosi nei confronti dei vaccini realizzati con nuove tecnologie.
Il vaccino Novavax, infatti, si differenzia rispetto ai precedenti vaccini mRna (Pfizer e Moderna) e a quelli a vettore virale (AstraZeneca e Johnson & Johnson) e sostanzialmente ripercorre le tecnologie usate sino ad ora nella maggior parte dei vaccini obbligatori e “tollerati” senza alcuna discussione dalla maggior parte delle persone che oggi si dice “No Vax” e si oppone alla vaccinazione con quello che chiama (erroneamente) “siero sperimentale”.
La speranza dei sanitari è che il Novavax convinca una larga parte dei No Vax a effettuare finalmente la terapia vaccinale immunizzando una ancor più larga fascia di popolazione. Condizione indispensabile a combattere – e si spera battere – il corovavirus.
Il nuovo vaccino in arrivo viene somministrato in due diverse dosi iniettate a 3 settimane l’una dall’altra e contiene la versione prodotta in laboratorio della proteina Spike che si trova sulla superficie del virus. Nel vaccino anche un “adiuvante”, una sostanza che aiuta a rafforzare la risposta immunitaria al vaccino.
Come nei cosiddetti “vaccini tradizionali” il sistema immunitario delle persone sottoposte a terapia identifica la proteina come estranea e produce difese naturali. La produzione di anticorpi e cellule T avviene in modo “naturale” ed in maniera completamente diversa dai vaccini mRna e a vettore virale e per questo motivo si azzerano le perplessità che sin qui hanno impedito ad un numero enorme di persone No Vax di “accettare” la vaccinazione, adducendo a “scusa” la non verificata sicurezza dei nuovi vaccini (in realtà sicuri nella stessa percentuale)
Con il nuovo sistema – già in uso da tempo a Cuba, dove ha dato risultati straordinari – se la persona entrerà in contatto con il coronavirus, il sistema immunitario riconoscerà la proteina Spike presente sulla superficie del virus e sarà pronto ad attaccarla.
Il farmaco dovrebbe essere venduto in Italia con il nome di Nuvaxovid e seconco gli studi realizzati per l’autorizzazione alla vendita, sarebbe efficace nelle persone dai 18 anni di età.