Genova – Non esitavano ad entrare negli appartamenti per rubare nemmeno con le persone all’interno i due ladri arrestati dalla polizia in viale Pio VII nel quartiere di Quarto, nel levante genovese.
La polizia li ha individuati grazie alla collaborazione di una residente che ha seguito uno dei ladri mentre si allontanava dal suo appartamento e mantenendo il contatto telefonico con le forze dell’ordine
Verso le ore 19 del 23 dicembre, nell’ambito di un dispositivo di contrasto ai reati contro il patrimonio predisposto dalla Questura, due operatori della Squadra Mobile che pattugliavano la zona del levante cittadino ricevevano via radio la nota di un furto in atto in una abitazione di questa Viale Pio VII; dalla segnalazione diramata dalla Sala Operativa si rilevava che la proprietaria dell’appartamento stava seguendo il ladro, fornendo indicazioni in tempo reale sulla sua direzione di fuga.
In particolare la donna raccontava che poco prima, al momento di rientrare a casa, vedeva il figlio minorenne correrle incontro in stato di agitazione, riferendole che, mentre si trovava in soggiorno intento a giocare ai “videogiochi”, udiva un rumore provenire dalla camera del fratello maggiore, come se qualcuno stesse “grattando il vetro”: per nulla intimorito, anzi dimostrando notevole coraggio, il ragazzo si recava in camera e notava, fuori dal poggiolo, un uomo con spalle larghe ed un poco di barba. Vista la scena correva dalla mamma, che nel frattempo era rincasata e la informava della situazione. La donna a quel punto, denotando a sua volta lucidità e coraggio, inseguiva il malvivente e, nel contempo, chiamava il 112 NUE, a cui forniva precise indicazioni sulla via di fuga, agevolando così l’intervento della Polizia.
Sulla base delle informazioni acquisite i due agenti della Squadra Mobile, raggiungevano il crocevia indicato dalla vittima e andavano incontro a un giovane corrispondente alla descrizione fornita via radio. L’attenzione dei poliziotti era attirata anche da una vettura, l’unica posizionata in modo irregolare – e tale da poter favorire una rapida ripartenza – rispetto alle altre. All’interno della vettura era presente una persona alla guida, in evidente attesa, che osservava la strada dallo specchietto retrovisore e che, appena vedeva apparire l’uomo seguito dalla polizia, metteva in moto il veicolo, evidentemente per darsi alla fuga dopo aver caricato a bordo il complice. L’azione era però vanificata dall’intervento degli agenti, che immobilizzavano entrambi i malviventi.