Tribunale La Spezia
Tribunale di La Spezia

La Spezia – La querela presentata dal sindaco Pierluigi Peracchini contro il giornalista de Il Fatto Quotidiano Paolo Frosina è stata archiviata. Ne da notizia il sito dell’associazione “Professione Reporter” che riporta la decisione del Giudice per le indagini preliminari del tribunale di La Spezia, Marinella Acerbi.
Nel giugno 2021 il sindaco Pierluigi Peracchini aveva presentato denuncia per diffamazione contro il giornalista genovese per le critiche espresse in un articolo pubblicato un anno prima.
A novembre 2021 il pubblico ministero aveva chiesto l’archiviazione, ma il sindaco si è opposto, con una memoria del suo difensore. Alla fine il giudice ha disposto l’archiviazione stabilendo che il giornalista ha esercitato in modo corretto il diritto di cronaca e di critica.
Nel documento è scritto infatti che “I giudizi negativi sul sindaco della Spezia sono stati riportati evitando l’uso di espressioni tipiche delle manifestazioni di gratuita contumelia”, ha scritto nell’ordinanza di archiviazione.
All’origine della querela c’era un articolo firmato da Frosina, dal titolo “Festa Inter a Milano, precedente di La Spezia: folla in strada per la promozione in A e dopo 2 settimane prima zona rossa della 2° ondata”, pubblicato il 3 maggio 2021 sul “Fatto Quotidiano”.
Nell’articolo il giornalista – secondo il giudizio dei magistrati, ha descritto e criticato il comportamento del primo cittadino in occasione della partita giocata il 20 agosto 2020, che ha decretato la promozione in serie A della squadra di calcio cittadina e dei successivi festeggiamenti durante la notte.
Il giornalista ha ipotizzato una relazione fra la mancanza di disposizioni anti-contagio e l’aumento dei contagi da Covid 19 che, pochi giorni dopo la partita, ha comportato la decisione del sindaco di imporre misure restrittive (zona rossa) in alcuni quartieri di La Spezia.

Ossigeno, l’osservatorio promosso da Fnsi e Ordine che si occupa di minacce e abusi ai danni dei giornalisti, ha espresso piena solidarietà a Frosina. “Ciò che è accaduto a Frosina – ha dichiarato il direttore di Ossigeno, Alberto Spampinato – illumina come un lampo nel buio lo scena su cui si muovono molti cronisti italiani, continuamente costretti a scegliere (spesso in assoluta solitudine) se devono rischiare di persona pur di far prevalere il dovere di raccontare ai lettori ciò che accade sotto i loro occhi, oppure devono rinunciare, per il timore di ritorsioni fisiche, legali, patrimoniali”.