Bologna – Niente trapianto salvavita al figlio di 3 anni se i medici non garantiranno l’uso esclusivamente di sangue di donatori No Vax. Dovrà quasi certamente intervenire il Tribunale dei Minori, con una probabile sospensione dei diritti alla scelta dei genitori, nel caso del piccolo ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Sant’Orsola di Bologna e che ha urgente bisogno di un trapianto di cuore.
I genitori avrebbero imposto ai medici di utilizzare solo sangue di persone non vaccinate e avrebbero fornito una lista di donatori già disponibili a donare sangue “No Vax” certificato.
Una scelta che i medici rifiutano perché le procedure per la donazione sono complesse e non c’è il tempo necessario a sottoporre tutti i candidati allo screening necessario.
Lo “scontro” si tiene letteralmente sulla “vita” del bambino che, senza trapianto, rischia di morire.
Se dovesse arrivare il cuore da un donatore, infatti, l’operazione dovrebbe essere eseguita immediatamente e senza perdite di tempo che potrebbero avere conseguenze sulla qualità del trapianto e così i medici hanno prima cercato di convincere i genitori che il vaccino non si trasmette con il sangue (evidenza scientifica) e poi, continuando a ricevere un rigido rifiuto, si sono rivolti al giudice che potrebbe sospendere la patria potestà ai genitori e autorizzare l’intervento salvavita.
Non è chiaro il perché del rifiuto dei genitori ma leggendo le farneticanti pagine del movimento No Vax più “estremo” si leggono interventi di persone convinte che il vaccino contenga microchip in grado di controllare le persone e tracciarne i movimenti, sostanze che reagirebbero alle onde elettromagnetiche del 5G ma anche di fantasiose teorie su modifiche genetiche “decise” da fantomatici Governi ombra del pianeta e persino deliri su complotti alieni.
La famiglia del bambino non ha chiarito al momento, la motivazione della scelta ma sembra rigidamente decisa a mantenere la posizione e si è rivolta ad un avvocato per tutelare i propri diritti.