Nizza – Dispositivi in grado di misurare l’emissione di rumore di auto e moto e di registrare il numero di targa del veicolo che supera i limiti. I “radar sonori” sono in fase sperimentale nella città di Nizza e promettono di ridurre in modo sensibile una delle cause di stress e di fastidio dei residenti.
Dopo la guerra alla velocità eccessiva e alle violazioni del codice della strada, la città oltre confine si appresta a dichiarare guerra anche al rumore eccessivo e a tutti quei motociclisti e automobilisti che pensano di poter fare quello che vogliono sulle strade cittadine.
Il primo “radar sonoro” è stato posizionato vicino ad un liceo ma il progetto prevede l’estensione delle zone “controllate” a diversi quartieri e strade principali. Obiettivo dichiarato sanzionare moto e auto che hanno emissioni sonore (per il motore o gli scarichi) che superano i limiti di Legge.
Vita dura per alcuni modelli di motocicli e scooter che vengono scelti proprio per il “rumore caratteristico” e auto con “preparazione” sportiva per andare a comprare le sigarette.
I dispositivi sono già stati sperimentati in altre città e lungo strade scelte appositamente per la loro tranquillità e silenziosità ma anche per l’alto numero di veicoli che le percorrono ogni giorno.
Il radar sonoro registra il rumore “di fondo” ed è in grado di rilevare il superamento del limite e di far partire la registrazione di un video che permette alle forze dell’ordine di identificare il veicolo dal numero di targa. La sanzione per i contravventori è fissata a 135 euro ma, in caso di manomissioni evidenti del sistema di scarico o delle dotazioni dell’auto o della moto, scattano controlli più approfonditi per verificare se il veicolo è ancora in possesso delle caratteristiche dichiarate all’immatricolazione o se sono stati effettuati cambiamenti tali da dover essere nuovamente “omologato”.
La lotta al rumore di Nizza sta suscitando molto interesse anche in Italia poiché è ormai dimostrato che provoca gravi conseguenze sulla salute dei Cittadini.
L’arrivo dei radar sonori anche in Italia è dunque solo una questione di tempo.